Cronaca del Torneo Lecco&Tocco

Ottimo esordio stagionale per il Verona Touch, che alla prima edizione del Lecco&Tocco, torneo organizzato dalla giovanissima squadra del Lecco Touch, non sfigura assolutamente pur affrontando il torneo con una rosa ridotta e dovendo giocare contro squadre ben più blasonate.

Il torneo ha visto la partecipazione di 6 squadre e oltre al Verona Touch erano presenti i pluricampioni italiani Brianza Toucherz, i Leprotti Torino, i Dragoni Milano, gli Iron Touch e i padroni di casa del Lecco: torneo con pochi partecipanti, dunque girone all’italiana con finale prevista tra le prime due squadre della classifica.

Il Verona Touch si è presentato all’appuntamento con soli 9 giocatori, potendo schierare solo 2 ragazze, Enrica (da capire se in versione Enry o Caterina) e l’inossidabile presidente Claudia (che tra una poppata alla baby Anna, una corsa dietro al baby Leo e un’occhiata di controllo al borsone del marito-coach Uto è riuscita anche a preparare delle vettovaglie per la squadra). Questo significa partenza ad handicap, con un passivo di 2 mete nel caso si giochi contro squadre che schierano le 3 donne in campo.

Tra gli uomini, oltre ai veterani Damiano e Uto, bisogna valutare le condizioni di uno zoppicante Gigi, che non è ancora riuscito a fare un allenamento serio dall’inizio di settembre. Le altre armi a disposizione sono lo scattante Tabboz, carico come una molla, il Barba, anche lui sofferente ad un piede, l’affamato Chuck (nel senso che avendo saltato il pranzo si è dedicato a cibarsi di qualunque cosa capitasse a tiro) e l’incosciente Julius (nel senso che forse ha iniziato a rendersi conto in che follia si è lanciato).

Le opzioni con cui scendere in campo non sono tantissime, e Uto decide per una formazione più aggressiva: piazza Julius in mezzo al campo in coppia con Dami, con la coppia di sostituti composta da Uto e Tabboz, Gigi viene schierato link fisso, con a fianco Claudia ad ala perpetua e sull’altro lato ci sono Chuck ed Enry a coprire gli ultimi due spot, con il Barba che quando entra prende il posto di Chuck, spostando Enry a link.

La prima sfida contro i brianzoli è proibitiva, conoscendo il valore dei nostri avversari, e infatti il loro primo attacco si conclude con una meta. Ribattiamo noi e sul nostro primo attacco pareggiamo. Non basta, perché al nuovo start, il loro attacco è infallibile e se cerchiamo di difendere nel mezzo, la loro capacità di aprire al largo permette sempre di trovare una soluzione vincente e così siamo 2-1. Forse però loro non sono ancora a pieno regime e riusciamo subito a pareggiare nuovamente i conti. Aumenta il ritmo della gara, ci sono continui scarichi e alternative di gioco, ma reggiamo bene in difesa. Subiamo la terza meta e poi la quarta in fotocopia, sempre con dei meravigliosi passaggi lunghi in direzione delle ali che noi non riusciamo e non possiamo a difendere, impegnati come siamo a bloccargli tutte le opzioni semplici in centro. Riusciamo a portarci sul 4-3 anche se poi il loro gioco di attacco è molto efficace. Alla fine sul campo la partita si conclude 6-4, con il rimpianto di una meta non segnata da Chuck che sbaglia la valutazione delle righe e “schiaccia” oltre la linea di fondo. Il risultato per le statistiche è 8-4 in virtù del bonus, ma usciamo dal terreno di gioco soddisfatti e anche un po’ sorpresi dalla performance offerta.

La seconda sfida ci vede affrontare gli Iron Touch, squadra da poco nata dalla fusione di giocatori Tucanò e Pappatouch. Per questo incontro c’è una parità di donne in campo e forse questo ci rilassa mentalmente, perché corriamo ad una velocità che è la metà di quella tenuta nella prima partita. Oltre a questo siamo spesso fuori posizione, non siamo mai schierati sulla profondità e in attacco siamo lenti e prevedibili. Una brutta performance insomma. Andiamo sotto 2-0, abbiamo il carattere e la forza di pareggiare, poi su una situazione in attacco favorevole per noi, ci facciamo intercettare un brutto passaggio e il nostro avversario si invola da solo verso la meta per il 3-2. La nostra reazione è caotica ma fortunatamente efficace perché su uno degli ultimi attacchi a disposizione riusciamo a pareggiare e la partita si conclude così. Quale sia il vero volto del Verona non è ancora chiaro.

Dopo un discorso motivazionale da parte del coach, affrontiamo la terza partita contro i Leprotti con un po’ di cattiveria in più. Sembra che ci adeguiamo al tipo di gioco degli avversari: se loro corrono, anche noi aumentiamo la velocità, se gli altri trotterellano, immediatamente ci adagiamo e non riusciamo a imporre il nostro gioco. Fortunatamente coi Leprotti siamo in versione “da carica” e riusciamo brillantemente a portarci sul 2-0. Loro sono molto bravi a chiudere le nostre linee di corsa e non riusciamo a segnare altre mete. Purtroppo sul finire della partita sono loro a riuscire a segnare e, con le due mete di bonus, il risultato si chiude sul 3-2. Una sconfitta che, per quanto dimostrato sul campo, è forse un po’ eccessiva.

La quarta partita ci vede sfidare i Dragoni Milano, squadra sempre ostica perché capace con un ottimo gioco di squadra di attuare delle difese molto efficaci. Anche in questo caso riusciamo a portarci in vantaggio, ma forse, anche a causa di un po’ di stanchezza, non riusciamo a segnare altre mete, anzi loro sono molto bravi a pareggiare sfruttando un mismatch e chiudendo la partita con un 3-1 finale grazie al solito bonus-donne. Tutto sommato però abbiamo fatto il nostro anche in questa sfida. Da segnalare in questo incontro un magistrale intercetto da parte del Barba all’altezza dei nostri 5 metri, con successivo scatto verso la meta e infinita sequenza di invocazioni di santi (non si è capito se per devozione o altro…).

Ultima partita di giornata è contro i padroni di casa del Lecco, che credo disputino il loro terzo torneo in assoluto e rispetto la prima volta in cui li abbiamo incontrati sono già migliorati tantissimo. Un avvio prudente da parte nostra, per testare la loro e la nostra tenuta e poi cominciamo a provare ad attaccare: i movimenti riescono a bene e riusciamo a segnare in tutto 5 mete sfruttando diverse giocate. Un buon segnale in termini di tenuta atletica e mentale.

Alla fine chiudiamo al quarto posto, a pari punti con gli Iron Touch, ma con una migliore differenza mete. Ci portiamo a casa anche il premio Touch Spirit e una bella bottigliona di birra artigianale da testare al prossimo allenamento. Ma soprattutto la consapevolezza che, anche se numericamente limitati, possiamo tirar fuori delle buone prestazioni se ognuno si impegna nel lavorare per la squadra.

Per quanto riguarda i singoli, da segnalare l’ottima performance di Enry, che pur cambiando continuamente posizione, mantiene la concentrazione per tutta la giornata e si fa sempre trovare presente in difesa e a supporto in attacco. Un paio di ottime chiusure sulla linea sono proprio da manuale della difesa. Anche il Barba offre la solita prestazione consistente, e seppur limitato fisicamente da un piede dolorante, non lascia mai campo aperto agli avversari. Nel complesso, molto bravo anche Julius, che viene buttato nel mezzo del campo a dover gestire situazioni complesse: anche se a volte va un po’ in difficoltà, cerca di arrangiarsi più che può e riesce a portare a casa una discreta prestazione.

Testi by Gigi
Foto by Luca Tantimonico