Finali di Campionato ’21-’22

È già la terza volta che provo l’attacco di questa storia, ma dopo poche righe mi fermo, rileggo e cancello tutto.

Ho l’impressione di diventare stucchevole e noioso, ed è l’esatto contrario di quello che vorrei arrivare a fare. Perché questa è una storia bella, di amicizia, impegno, voglia di lottare e soffrire, una storia di persone normali che, nel loro piccolo, si trasformano in una sorta di supereroi che affrontano viaggi interminabili, condizioni meteo proibitive, allenamenti a volte indecifrabili e a volte sfiancanti, fatiche incomprensibili, delusioni sportive e personali, il tutto giustificato solo dal piacere e la voglia di stare insieme ai propri compagni, per provare a raggiungere un traguardo comune, ed è qualcosa che può capire solo chi ha o ha avuto la fortuna di praticare uno sport di squadra.

Per noi del Verona Touch, per me in particolare, questa storia è iniziata 12 anni fa, e sabato 25 giugno scorso, un po’ inatteso ma non del tutto imprevisto, è stato come se un cerchio si fosse chiuso. 10 anni fa, il 30 settembre del 2012, avevamo raggiunto l’apice, vincendo il Campionato, quello sì inaspettato. Poi, sportivamente parlando, erano seguiti anni belli, anni con cocenti delusioni, anni un po’ più faticosi (quando tanti compagni e compagne di squadre hanno avuto sviluppi importanti per le loro vite), ci sono stati momenti di forte scoramento, momenti in cui ci siamo chiesti “ma chi me lo fa fare”, e poi di nuovo momenti di improvvise risalite, discese e infine una pandemia. Nonostante tutto questo, quando finalmente siamo riusciti a riprendere le attività, è sempre rimasto lo spirito della squadra, il senso di appartenenza a qualcosa, quella motivazione che ti dà la capacità di accettare tante situazioni scomode e impegnative. E questo lo si deve alle persone che fanno parte del gruppo: ognuno di noi è un tassello di un grosso e complicato puzzle, dove è facilissimo sbagliare e arrivare ad incasinare tutto, ma se becchi la giusta combinazione di pezzi, il risultato finale è spettacolare.

Ma è meglio andare con ordine, se no continuo a straparlare e a non concludere nulla come al solito.

Dicevamo, il 25 giugno giorno delle finali del Campionato Italiano. Cause di forza maggiore obbligano il cambio della sede, spostando l’evento a Villorba. Niente di grave, perché date le belle prestazioni durante la stagione e la vittoria del torneo de l’Aquila, il tabellone di quest’anno ci vede entrare in gioco dai quarti di finale, in tarda mattinata. Possiamo quindi prendercela con relativa calma, con sveglia ad orari accettabili, colazione serena e comodo arrivo alla struttura per procedere con l’installazione del super campo base, gentilmente offerto dal buon Roby, che in meno di 24 ore si è trovato catapultato dal dover pensare solo all’organizzazione del casino per il terzo tempo all’essere inserito in rosa, a causa della defezione obbligata del nostro Tabo.

La presa di possesso del campo è tranquilla, ma una volta indossate le magliette e allacciate le scarpe, inizia a salire la tensione. Che non sia un momento semplice diventa chiaro e lampante a tutti non appena Uto dovrebbe, vorrebbe, darci le ultime istruzioni: è allora che al nostro coach e capitano di centinaia di situazioni analoghe si blocca la voce ed esce un discorso continuamente interrotto da singhiozzi, facendo diventare evidente che c’è tanta aspettativa, emozione, voglia di rivincita e consapevolezza che si può fare qualcosa di grande dopo tanta fatica. Sarò onesto: di solito mi ricordo gran parte delle cose che succedono e ci diciamo durante i tornei. Questa volta però, appena ho sentito il mio capitano bloccarsi emozionato dopo aver provato a tirar fuori il solito vocione, il cervello si è chiuso e ho ripensato a tutto quello che ho vissuto in questo bel mondo del touch, alle tante facce che ho incrociato, ai viaggi, alle sconfitte, agli infortuni, alla fatica, alle gioie per le vittorie e ai dolori alle gambe, alle amicizie che si sono create. Non so cosa potesse frullare per la testa dei miei compagni, se stavano ascoltando Uto o se stavano anche loro rivivendo un personale viaggio, ma d’altra parte ci sono persone che hanno cominciato a giocare 9 mesi fa e non hanno tutto questo alle spalle, e quindi probabilmente mi stanno anche prendendo per un cretino.

Comunque, non so quale fosse l’esatto obiettivo del messaggio di Uto, ma deve essere stato particolarmente toccante, perché il risultato è che nella partita che andiamo a giocare, dire che nei nostri primi 10 minuti eravamo sotto tensione non rende a sufficienza l’idea. Si percepiva proprio che eravamo bloccati da quella paura di sbagliare che ti frena, ma non tanto perché ti darebbe fastidio fare un errore, ma perché sai che il tuo errore porterebbe un danno ai tuoi compagni, ed è l’ultima cosa che vorresti che succedesse.

Ma appunto, parliamo di questa prima partita, che ci vede affrontare la Touch Rugby Roma, un derby per il nostro Lorenzo. Loro hanno già giocato due partite, sono già in ritmo gara, hanno già superato l’emozione e sono perfettamente calati nella giornata. Il nostro avvio invece è un vero e proprio thriller: subiamo due punizioni consecutive per difesa che non avanza, garantendo quindi tre possessi pieni ai nostri avversari, ma riusciamo comunque a difenderci sempre; sulla risalita commettiamo un banale errore dopo il terzo tocco e tutto finisce in un nulla di fatto. Girandola di cambi, un paio di tentativi velleitari in tuffo, poi sul loro possesso finalmente cominciamo a muovere le nostre gambe in maniera utile e con un’ottima difesa aggressiva li forziamo all’errore. Mattia riceve palla, punta il piede, cambia direzione e vola indisturbato in meta. Dopo la ripartenza, conteniamo il loro attacco e sulla nostra risalita è Lollo che segna in tuffo. Piccola ingenuità difensiva e subiamo la meta del temporaneo 2-1. Questa marcatura sembra di nuovo far crescere la tensione perché fino alla sirena del primo tempo non riusciamo più a imbastire alcunché di pericoloso. Si va alla pausa, due parole per liberare la mente, ma negli sguardi di tutti si vede determinazione, non paura. Riprende la partita e, dopo aver resistito bene ad un paio di attacchi, su una risalita non ideale Lollo raccoglie da mediano e buca in accelerazione, Manu è al suo fianco e può comodamente ricevere per segnare il 3-1. Forse è il momento che ci dà la sveglia e taglia definitivamente le gambe a Roma, che fino a quel punto ci stava tenendo testa. Sulla successiva palla nostra, bella giocata fra Gigi e Mattia, palla che torna fra le mani di Gigi, che serve bene per Moira, che avrebbe anche la possibilità di provare a segnare in tuffo, ma sceglie la via relativamente più complessa con un bel passaggio lungo ad una solitaria Valeria che può comodamente segnare. A seguire, è Marcello che va in meta, ben servito ancora da Lollo, poi Uto sfrutta un tap sui 7 metri battendo e segnando senza grosso ostacolo da parte dei difensori, quindi c’è una meta tutta marcata dalla famiglia Bino, con Marcello a fare da assistman per Nicola e infine un’altra meta di Mattia che chiude i conti sull’8-1 finale. La semifinale è nostra e siamo tra le prime quattro squadre della stagione. Si tratta solo di capire in quale posizione.

Abbiamo un paio di ore di pausa, dove ognuno fa quel che preferisce: c’è chi sta sdraiato a sonnecchiare, chi mangia, chi va a guardarsi gli incontri degli avversari e chi gioca con i bambini, che sono parte integrante della squadra e sono con noi da sempre, capaci con una parola di farti scoppiare a ridere e allentare la tensione dell’attesa della prossima partita. E forse saranno anche una prossima generazione di touchers!

Si arriva così al momento della semifinale: gli accoppiamenti ci mettono di fronte ai Treviso Knights, che in questa occasione sono anche i padroni di casa. Sono forti, atleticamente e tecnicamente. All’ultimo torneo ci hanno letteralmente “asfaltato”, anche se non stavamo giocando con la nostra formazione ideale. Però sappiamo che possiamo metterli in difficoltà. Questa volta il discorso introduttivo è meno sentimentale e più mirato alla partita e può essere riassunto così: è sicuro che subiremo delle mete così come è certo che segneremo delle mete. Vincerà chi avrà più fame.

Partiamo in difesa e conteniamo il primo attacco, ma sulla nostra ripartenza perdiamo malamente il pallone senza arrivare nemmeno a metacampo. Torniamo a difendere e prima beneficiamo di una svista del nostro avversario che non si rende conto di essere in area di meta, ma subito dopo una nostra brutta difesa permette loro di passare in vantaggio. Riprende il gioco e immediatamente pareggiamo con una bella meta in tuffo di Lollo, imbeccato dall’onnipresente Marcello. Palla a Treviso, Valeria blocca ottimamente il loro primo tentativo, ma sul ribaltamento di fronte subiamo di nuovo meta a causa di una scivolata che mette fuori gioco il nostro Gianlu. Nessuna paura: si riparte dal centrocampo e immediatamente è di nuovo Lollo a ubriacare il difensore con un paio di cambi di direzione e segnare in tuffo. Riprendono palla, maestosa difesa in combinazione fra Valeria e Moira, ribaltamento di fronte, punizione per fuorigioco e altri sei tocchi per i nostri avversari. Conteniamo il primo affondo, ma poi ci viene fischiato un altro fuorigioco, questo abbastanza inspiegabile. Non riusciamo questa volta ad arginare la loro manovra e siamo di nuovo sotto con il punteggio. Ma questa è veramente una partita senza un attimo di respiro: riprendiamo il gioco, quasi riusciamo a sfondare con una corsa di Lollo, fermato all’ultimo da due difensori trevigiani che arrivano allo scontro, poi organizziamo un altro bel movimento andando ad esplorare il lato aperto e alla fine la palla arriva fra le mani di Valeria che può di nuovo riportare la partita in parità. 3-3 in poco più di 8 minuti. Successivo attacco, stavolta ottimo lavoro difensivo che porta i nostri avversari a dover tentare un passaggio lungo all’ala, che non riesce troppo bene. Finalmente siamo riusciti a impedire una segnatura: ci abbiamo messo un po’ ma la difesa finalmente ha funzionato. Andiamo al riposo in parità, sapendo dove abbiamo sbagliato e forse come rimediare.

Il secondo tempo non è spettacolare come il primo, ma è anche normale: ci si gioca l’accesso alla finale ed entrambe le squadre sono un po’ più accorte. O forse si inizia ad avere un po’ di paura, perché si commettono anche degli errori banali non visti nel primo tempo. Treviso prova a metterla sul piano della velocità cercando un aggiramento al largo, ma Martina è bravissima a scivolare lateralmente e neutralizzare il tentativo, iniziando il suo personale show difensivo. Palla ancora ai trevigiani, incomprensione fra i nostri due centrali e meta soft che ci riporta in svantaggio. A differenza del primo tempo, sulla ripartenza non riusciamo immediatamente a segnare e quindi il pallone ritorna ai nostri avversari che hanno la possibilità di incrementare il vantaggio. La loro risalita è efficace, raggiungono i nostri 7 metri, giocano una seconda fase allargando la palla e qui Marti compie il suo capolavoro difensivo con un tocco in tuffo sull’attaccante avversario che vale tanto quanto una meta segnata, se non di più, perché toglie sicurezza alle certezze degli avversari. Ecco, da adesso gli arbitri cominciano a prendere qualche decisione un po’ assurda, perché prima ci regalano un possesso prolungato con un fuorigioco discutibile a metà campo, poi sui nostri ripetuti tentativi offensivi, escludono un giocatore avversario anche se eravamo solo al secondo fallo nei 7 metri (normalmente l’esclusione avviene dopo il terzo fallo ripetuto all’interno dell’area dei 7 metri). Fatto sta che beneficiamo di una superiorità numerica e anche se non con una azione proprio fluida, un bel passamano sull’asse Lollo-Mattia-Moira permette a Moira di andare a segnare per la parità con un bellissimo tuffo. Difendiamo bene sulla loro ripartenza, facciamo un drive di risalita da film degli orrori, conteniamo efficacemente un loro tentativo di sfondare in velocità e poi di nuovo una discutibile decisione arbitrale sulla nostra azione di attacco ci impedisce di segnare proprio sulla sirena, quando una giocatrice in netto fuorigioco tocca Mattia che si era lanciato per la meta della vittoria. Va bene così, un errore a favore e uno a sfavore alla fine si bilanciano. E per come è andata la partita è giusto arrivare a giocarsela al drop off.

Non c’è nemmeno un dubbio su chi dovrà scendere in campo: sono Moira, Lorenzo, Manu e Mattia ad avere la responsabilità sulle spalle. Per Manu e Mattia è anche una sorta di rivincita, visto che alle ultime finali del 2019 erano in campo in quell’ottavo di finale terminato con una sconfitta al drop off contro Padova, dopo una gran rimonta nei tempi regolamentari. Anche questo è un altro piccolo cerchio che si chiude.

Abbiamo la prima palla del supplementare, e sappiamo che ha un peso maggiore rispetto a tutti gli altri palloni giocati fino a questo momento. L’impressione che ho da fuori è che loro sentano più di noi la pressione. In fondo sono sempre stati avanti con il risultato e noi ad inseguire, ed ora si ritrovano al drop off dove quello che hai fatto prima non conta più e non hai molte possibilità di riscatto.

Fischio di inizio, saliamo, Moira e Manuela provano a bucare, non passano ma guadagnano una punizione sui 7 metri, palla a Lollo, tocco, Moira gli rialza il pallone, passetto a sinistra, poi a destra, ed ecco lo spazio che si crea fra i due centrali, sufficiente per un tuffo per la meta del primo nostro vantaggio della partita. I nostri quattro restano in campo per difendere e contengono benissimo la sfuriata trevigiana, obbligandoli ad un passaggio lungo che però è in avanti. È praticamente fatta! Scorrono gli ultimi secondi con la palla saldamente in nostro possesso e poi finalmente la sirena!

Si va in finale a giocarci il titolo di Campioni d’Italia!

Ci si può lanciare in campo a festeggiare per il raggiungimento di un risultato fantastico e tanto inseguito, ottenuto dopo una partita giocata a viso aperto contro un’altra grande squadra, che lo avrebbe meritato tanto quanto noi!

Purtroppo, quel despota senza cuore di Elio (ma gli voglio bene lo stesso) mi manda ad arbitrare al turno successivo, quindi mi perdo il discorso di Uto post-partita, e non c’è nessuno che abbia preso appunti da passarmi e quindi rimango solo con i miei pensieri, ad esaltarmi per il risultato.

A questo punto abbiamo un pomeriggio di attesa davanti a noi e di nuovo ognuno lo passa come meglio crede. Stavolta c’è anche la possibilità di rivedersi la partita appena giocata, ed è molto divertente ed emozionante ripercorrere i momenti appena vissuti sul campo, ridendo delle cazzate fatte e inorgogliendosi per le belle cose prodotte.

E così, tra una risata, una merendina e una chiacchiera, arriva il momento di prepararsi alla finale. Non c’è gran che da fare, è inutile organizzare un riscaldamento tutti assieme. Ognuno sa cosa gli serve per provare a dare il meglio. Uto non ha grandi messaggi da comunicarci, se non quello di vivere al massimo il momento che sta arrivando. Non capita tante volte nella vita di una persona di avere l’occasione di raggiungere un traguardo importante, per quanto si tratti di uno sport, perlopiù di nicchia. Come disse Jurgen Klopp prima di una delle tante finali perse: “Se ce la facciamo, fantastico, altrimenti cerchiamo di non farcela nel modo più splendido!”

Il prepartita è il momento più intenso: siamo chiamati uno per uno in campo e quando senti lo speaker scandire il tuo nome, immagino che la sensazione sia la stessa per tutti: intanto speri che lo pronunci correttamente, ma poi senti una scarica di adrenalina correrti giù lungo la schiena, che ti fa entrare in campo ancora più deciso. E subito dopo ecco quel fastidioso retropensiero: speriamo di non inciampare (vabbè, questo era il mio di retropensiero, non credo lo abbiano avuto tutti…). E poi il momento dell’inno nazionale, altro momento estremamente toccante, vissuto centinaia di volte davanti la televisione o dalla tribuna di uno stadio, solo che questa volta l’atleta, chi sta per gareggiare rappresentando quell’inno, sono io, siamo noi. E allora fuori la voce, per quanto stonata, fuori tempo o stridula possa essere, abbracciato ai tuoi compagni quasi a creare un’unica entità.

Ecco, fino a questo momento è stato tutto bellissimo e perfetto. Avevo iniziato scrivendo che questa è una storia di una squadra che è come una famiglia. Una squadra fatta di gente normalissima che prova a fare cose che vanno oltre i propri limiti. Se fossimo in un film americano il finale sarebbe già scritto: la squadra sfigata alla fine vince superando ogni limite e pronostico. Ma questa è una storia italiana, raccontata anche un po’ male, e quindi l’esito è ben lontano dal somigliare a quello di un film. D’altra parte, se è una storia di un cerchio che si chiude, ci può stare che non venga un cerchio proprio perfetto. Per quello ci sarebbe voluto Giotto, noi al massimo abbiamo Gigiotto… che non è che con l’arte se la cavi proprio bene.

Finora non ho ancora parlato dei nostri avversari, i Brianza Toucherz, ma non c’è tanto da dire. Hanno vinto gli ultimi 5 campionati disputati e praticamente tutti i tornei a cui hanno partecipato (forse una volta sono arrivati terzi, ma erano giustificati: giocavano in 5). Partecipano frequentemente a tornei internazionali, raggiungendo posizioni di prestigio anche contro squadre inglesi e francesi, sono stati e sono ancora praticamente tutti rappresentanti della nazionale italiana. Si può riassumere dicendo che sono molto forti, ma credo non renda a sufficienza l’idea. Per dire, l’ultima volta che li abbiamo battuti è stato nel 2014; da allora sono seguite ben 17 sconfitte…

Non è mai bello cominciare una partita pensando di essere battuti, perché le situazioni vanno vissute, affrontate e si deve provare a fare sempre del proprio meglio. Bisogna però essere coscienti della forza e del valore dell’avversario ed evitare di vivere di illusioni. Secondo me approcciamo la partita con il giusto atteggiamento, senza fretta e con accortezza in difesa. Subiamo una loro prima meta, ma riusciamo a rispondere praticamente subito con Lorenzo, che ha disputato veramente delle finali memorabili. Regaliamo una punizione per un fuorigioco sui 7 metri e non puoi concedere queste opportunità a loro, che infatti segnano il 2-1. Non riusciamo a rispondere immediatamente, ma conteniamo bene un paio di attacchi, finché non commettiamo un banalissimo errore su una risalita e regaliamo il pallone ai nostri avversari praticamente a 10 metri dalla linea di meta. Come prima, loro sono perfetti nel punirci e andare sul 3-1. Riprendiamo a giocare e per pochissimo Martina non riesce a ricevere e segnare in tuffo su passaggio lungo di Lollo. Però in una finale, quando sbagli non puoi aspettarti regali dagli avversari, e subito prendiamo la quarta meta. Ci riportiamo in attacco, staremmo anche organizzando un buon movimento, ma sull’ultimo passaggio subiamo un intercetto da parte di Jack, che una volta di più ci ricorda che gli alieni esistono e vivono già in mezzo a noi, e in poco meno di 10 secondi copre i 70 metri di campo da una linea di meta all’altra per portare il risultato sul 5-1, nonostante un generosissimo e disperato tentativo di rincorsa da parte di Manu. Una meta questa che ci abbatte particolarmente e che forse ci demoralizza oltremodo.

In attacco abbiamo poca fantasia per scardinare l’efficientissima difesa brianzola e in difesa, quando non ci perdiamo sull’ultimo dettaglio e li obblighiamo a cercare soluzioni più complesse, loro sono bravissimi a ricorrere al lancio lungo, sempre ottimamente ricevuto dalle loro prontissime ali. Andiamo sul 6-1 prima di un’altra meta di Lorenzo, ancora ben assistito da una inesauribile Manuela. C’è giusto il tempo per la settima meta brianzola prima di andare alla pausa. Il primo tempo termina quindi sul 7-2. Non c’è molto da dirci, è un dato di fatto che loro siano più forti e che noi stiamo facendo quello che possiamo per provare a contenerli e impensierirli, dobbiamo solo continuare a soffrire e dare fondo a tutto quello che abbiamo.

La ripresa inizia esattamente come era finito il primo tempo, ovvero con una loro meta; proviamo a imbastire qualcosa in attacco, ma le poche idee del primo tempo diventano anche più confuse, e così subiamo anche la meta del 9-2. C’è un moto di orgoglio nella bella meta segnata da Gianluca su ottima iniziativa di Mattia, ma sulla successiva difesa, lo stesso sestetto che ha lavorato così bene in attacco va totalmente in bambola e ci ritroviamo sul 10-3 in un attimo. Loro rallentano di poco la velocità di risalita del campo, ma per tutto il resto non sembrano per nulla affaticati, mentre noi a tratti vagabondiamo per il prato. C’è il tempo per la meta del 11-3, stupenda, frutto di un passaggio lungo all’ala, che una volta resasi conto di essere ormai stata bloccata (come al solito da una indemoniata Martina), invece che accontentarsi di un tranquillo tocco, fa un preciso passaggio all’interno per l’accorrente link che va comodamente in meta. Dopo una cosa del genere che altro vuoi fare? Sempre più rassegnati ci ributtiamo in avanti e troviamo finalmente qualche soddisfazione: prima Claudia mette la sua firma anche in questa finale, a completamento di un’altra stagione magistrale, e infine è ancora l’asse Mattia – Gianluca a confezionare la nostra quinta meta, giunta dopo aver subito la dodicesima da parte dei brianzoli, che onorano al meglio la finale giocando comunque dal primo all’ultimo minuto, anche se il risultato era già chiaro al termine del primo tempo.

Alla fine, è un 12-5. Potevamo giocare meglio? Sicuramente sì, alcune mete potevamo evitarle e qualcosa di più in attacco potevamo farlo. Potevamo ottenere più di quanto raggiunto? Oggettivamente, credo di no. A pensarci, in campo, nella finale, ci sono stati dei momenti dove 5 giocatori erano già presenti in quell’altra storica finale raggiunta 10 anni prima. E non è che questi 10 anni non si sentano…

Al fischio finale, il mio primo pensiero va a Valeria e il caso vuole che me la ritrovi proprio davanti. Per lei è stata l’ultima stagione con la maglia gialloblù, e sono contento abbia potuto viversela in questa maniera e far sì che l’ultima partita fosse proprio la finalissima. Peccato per il risultato, ma sono sicuro che non sarà il suo primo ricordo quando ripenserà alla sua avventura sportiva. Le sue parole di saluto poi sono tra le più intense che chi è parte di un gruppo bello come il nostro possa sentire. Non è solo una questione di giocare e raggiungere risultati sportivi. Piuttosto direi che, prendendo spunto da un celebre detto sul rugby, “Il touch è una giornata di battaglie che possono cementare amicizie per tutta una vita”.

Temo che gli addii non siano ancora terminati per quest’anno, ma probabilmente per imbarazzo, emozione o per non sovrapporsi al toccante saluto di Vale, chi doveva comunicarci qualcosa ha preferito tacere ancora per un po’, per non aggiungere altra commozione al momento.

La giornata non è ancora finita, perché alle premiazioni facciamo incetta di trofei. Oltre al premio per il secondo posto, Manuela vince il titolo di miglior giocatrice della stagione, a coronamento di un’altra annata mostruosa, costellata da 20 mete in 38 partite, migliore marcatrice di squadra (a parte le 37 marcature del fenomenale Lollo, che registra numeri da capogiro in tutte le statistiche e avrebbe bisogno di un premio a sé stante). E infine vinciamo anche il premio in memoria di Calvin, un caro amico di tutti i touchers della prima ora. Probabilmente, se ancora oggi continuo ad essere nel mondo del touch e a cercare sempre di divertirmi e dare una mano quando possibile, è perché in un terribile pomeriggio di ottobre del 2010, in uno sperduto campo della periferia milanese, al mio primo torneo, senza sapere cosa stessi facendo (…vi sento che fate i simpatici dicendo che anche ora non so cosa stia facendo…), ho incrociato persone come Calvin, che mi hanno fatto sentire parte di un gruppo allargato in cui tutti possono trovare il loro posto, nonostante le evidenti differenze di età, carattere e modi di essere.

Ecco, ho finalmente concluso questa storia. È lunga, e sicuramente per qualcuno è risultata noiosa. Ma è la mia storia, anzi un pezzo della storia del Verona Touch, anzi… “Sono tante storie, storie di donne e uomini che ci hanno insegnato che bisogna tentare di fare almeno quello che si può.

Sempre.

Nello sport.

Come nella vita.” (J. Buckler)

Ci sono tante persone da ringraziare, chi c’è sempre stato, chi è arrivato da poco e si è inserito come ci conoscessimo da sempre, chi è andato e poi tornato, e tutti in un modo o nell’altro abbiamo contribuito a creare questo, quindi è inutile stare a fare i nomi, perciò eccovi un enorme Grazie a tutti! Due persone in particolare però non si possono non citare: Uto e Marcello. Non serve aggiungere altro!

Ora e sempre

CERCHIO DI FUOCO!

P.S.: Mi sono accorto che non abbiamo nemmeno una foto con la rosa di questa stagione al gran completo, perciò il geniale Mattia è riuscito a creare questo, dove in qualche modo mi pare che ci siamo tutti e 22!

Grande prestazione al “Gamba de Legn”!

Dal nostro inviato sul campo, Damiano Castoldi

Con colpevole ritardo, il resoconto del torneo di Pozzo, organizzato dai Dragoni.

D’altronde non ho l’estro artistico di Gigi nello scrivere articoli, e non ho neanche un Munari o un Buffa ad aiutarmi nel commento tecnico delle partite.

Cominciamo però dall’inizio…

Nel calendario di Italia Touch, nello stesso giorno si tengono sia il torneo “Gamba de Legn” a Pozzo d’Adda, organizzato dai Dragoni che quello a Padova, organizzato dagli Scambio di Lingue. Decidiamo che si va al torneo di Pozzo.

Giusto un paio di settimane prima del torneo, ci contiamo e scopriamo di essere ben 21 giocatori disponibili. Così Uto, per evitare di lasciare a casa qualcuno, decide di provare a partecipare ad entrambi i tornei. Dopo breve sondaggio interno e appurato che a Padova c’è ancora posto, ci iscriviamo anche al torneo di Padova.

Vengono preparate le due squadre. Il blocco di Pozzo è così composto:

Ali fisse: Diletta e Vittoria

Link: le gemelle Manu/Moira e i gemelli Chuck/Marche/Nico (con quest’ultimo che potrebbe anche giocare in centro)

Centri: Damiano, Lollo, Marci, Tabo

Arbitro full time: Mattia

Tra questi giocatori, bisogna trovare il vice-Uto e il vice-Gigi. E vengono spintaneamente selezionati:

Marcello al reality “Allenatore per un giorno”

Damiano a quello di “Capitano e cronista per un giorno”

Manu a quello di “Gigi per un giorno”

Per il giorno del torneo, l’organizzazione è facile, chiara e comprensibile: “Dobbiamo essere per le 9.30-9.45 al campo”. Si vede che non c’è quello sfasciamaroni di Gigi! 🙂

Dopo aver montato il nuovo gazebo personalizzato del Verona Touch Rugby, e con i motti “la squadra migliore l’abbiamo mandata a Padova” e “Pozzo > Padova”, ci prepariamo per disputare le partite del girone.

Con 12 squadre, la formula è di tre gironi da quattro; sulla base della classifica si decideranno gli scontri ad eliminazione diretta per la classifica finale.

Noi siamo nel girone con Dolcè, Dragoni e Toccati Roma. Un girone alla nostra portata.

Verona – Toccati

È la prima partita del girone e la giochiamo come quasi tutte le prime partite… ovvero maluccio.

Siamo un po’ confusionari, sembriamo un po’ svogliati e ci mettiamo un po’ a segnare la prima meta. La nostra vittoria non è mai in discussione, ma abbiamo forse sofferto un po’ troppo, prima di mettere la partita in ghiaccio. Finisce 4 a 0, che diventa 6 a 0 per il bonus donne.

Verona – Dolcè

È il derby della provincia veronese. Loro sono una squadra che sa stare bene in campo, sanno fare benissimo una giocata e nel primo tempo la partita rimane in equilibrio. Se ben ricordo, la prima frazione finisce in parità (o quasi… credo 4 a 4… qui un Buffa “de noantri” si sarebbe ricordato). Nel secondo tempo giochiamo meglio, sia in attacco che in difesa, e portiamo a casa la partita che finisce 9 a 4 (11 – 4 con il bonus donne).

Verona – Dragoni

Marcello ci dice che dobbiamo segnare mete, così da essere tra le due migliori prime e saltare quindi un turno nel pomeriggio, che con il caldo che c’è non sarebbe così male.

E infatti maciniamo gioco, difendiamo e segniamo mete. La nostra vittoria non è mai in discussione. Finisce 8 a 0 sul campo (10-0 con il bonus donne).

Siamo quindi primi nel girone. Anzi, siamo la migliore prima del torneo, per cui “saltiamo” un turno. L’altra prima che salta un turno sono ovviamente i Brianza. Evitiamo quindi le partite nel primo pomeriggio, così facciamo in tempo a digerire il pranzo.

Dagli spareggi per le qualificazioni, vien fuori che la semifinale sarà contro i Black Devils di Varese.

Verona – Black Devils

Partita ostica… squadra che sa giocare a touch (non me ne vogliano le altre squadre). A differenza delle prime partite, non c’è nessun bonus donne, visto che entrambi giochiamo con tre donne. La partita viaggia sul filo dell’equilibrio e non c’è una chiara supremazia in campo: ad ogni meta di una squadra, ne corrisponde una dell’altra. Quando la partita sembra destinata a finire con il drop-off, a pochissimo dalla sirena riusciamo a segnare la meta della vittoria con Manu perfettamente servita da un Marcello in ottima forma. Per la cronaca, il punteggio finale è 5 a 4 per noi.

Neanche a dirlo, ma l’altra finalista sono i Brianza… strano…

Verona – Brianza

Loro sono bravi, lo sappiamo. Noi forse ogni tanto ci facciamo prendere dalla foga e ragioniamo un po’ meno. La partita è comunque tirata. Noi ci creiamo delle occasioni che però non riusciamo a sfruttare fino in fondo. La partita finisce 4 a 1 per loro, la nostra meta è segnata ancora una volta da Manu. L’impressione è che si siano dovuti impegnare per portare a casa la vittoria, anche se il risultato sembra più netto di quanto visto sul campo.

Un gran bel torneo, giocato con una formazione non al completo, vista la concomitanza dell’altro evento, dove tutti quelli che sono stati chiamati in causa hanno risposto alla grande, tirando fuori il meglio delle proprie possibilità. Avanti così!

Cronache da Padova

Il 28 maggio 2022 resterà un giorno storico per il Verona Touch: dopo poco più di 11 anni e 426 partite giocate, dopo che 85 giocatori hanno fieramente indossato la maglietta gialloblu, dopo almeno 10 gravidanze e altrettanti infortuni più o meno seri, dopo addii e ritorni, dopo incomprensioni e problemi che a volte hanno messo in dubbio la continuità del gruppo, dopo stagioni alquanto deprimenti, in cui bisognava inventarsi i modi per riuscire a fare degli allenamenti che avessero un minimo di senso (visti i numeri di persone a disposizione), per la prima volta in assoluto nella nostra storia abbiamo avuto le persone sufficienti per riuscire a presentarci con due buone squadre ai tornei! Nel nostro piccolo, è stato un enorme successo, che ripaga gli sforzi che tutti abbiamo fatto in questi anni, il tempo dedicato al touch, gli infiniti scazzi e i fragili equilibri che sempre vanno considerati quando si tratta di far convivere assieme persone tanto diverse fra loro, per età e modi di fare e pensare.

Ma, nonostante la soddisfazione per essere riusciti ad arrivare a questo, tutto sommato mi è molto aver dovuto dividere la squadra in due: alla fine la cosa più bella di questo gioco è proprio vivere i tornei assieme ai tuoi compagni, sapere che anche se in settimana ti sei arrabiato con quello lì perché ancora non è capace di fare il dump&split, alla fine sei contento se in partita gioca al tuo fianco ed è pronto a sostenerti sia nel bene che nel male; credo che il gruppo e il senso di appartenenza a qualcosa lo costruisci in allenamento, e la partita è semplicemente il concretizzarsi di tutto il lavoro fatto prima; perciò dividere in due il gruppone e non poter festeggiare o rattristarsi insieme a tutti i compagni è un po’ un peccato. D’altra parte però, se per l’ultima occasione dell’anno avevamo a disposizione 21 giocatori, sarebbe stato ugualmente un problema dover dire a 5 persone che non potevano venire per raggiunti limiti di iscrivibili! E quindi il fatto di avere i due tornei in concomitanza è stata una ghiotta possibilità che sarebbe stato stupido lasciarsi sfuggire.

E dopo questa sdolcinata e malinconica introduzione, passiamo ai fatti!

Coach Uto decide la divisione della squadra e il sottoscritto finisce nel team che parteciperà al torneo di Padova (ovviamente in base alla squadra in cui si è stati selezionati, ognuno dirà che il suo torneo era di livello più tosto dell’altro, e io non mi sottrarrò a questo commento: a Padova il torneo era più difficile, sia chiaro!).

Per nostra fortuna (soprattutto mia), la giornata, anche se afosa, si presenta con un cielo coperto e con folate di vento che aiutano a tollerare le temperature di questo mese di maggio che somiglia a luglio inoltrato.

Approcciamo le partite del girone con relativa calma e poco riscaldamento, un po’ distratti dai bomboloni che il buon Mario ci ha portato per festeggiare il suo ritorno in campo dopo tanto tempo, e un po’ perché ci sembra uno spreco utilizzare le nostre esigue forze in riscaldamento, considerando che i cambi sono limitati.

Entriamo in campo per la prima partita quasi a freddo, almeno io, ma ci mettiamo molto poco ad adeguarci al ritmo gara.

VRT – Scambio di Lingue Barbarians

Anche i nostri avversari possono schierare due formazioni, e noi giochiamo contro la seconda squadra. Che tanto seconda non è, almeno dal punto di vista atletico, perché corrono parecchio, di sicuro più di noi. Conteniamo le loro prime folate offensive, poi finalmente è Mario che bagna il suo ritorno con la prima meta di giornata, ben servito da Gigi.

Riusciamo anche a raddoppiare, con una bella combinazione Gianluca-Uto, che permette al coach-capitano di scrivere il suo nome tra i marcatori e sembra indirizzare la partita verso un comodo risultato.

Forse facciamo l’errore di rilassarci e veniamo immediatamente puniti con un uno-due dei nostri avversari che raddrizzano il risultato e il primo tempo si chiude in parità. Non abbiamo particolari ansie e rientriamo in campo abbastanza convinti. Ancora Uto riesce a segnare, questa volta giocando una palla sui sette metri assieme a Francesco, e poi dopo essere stati graziati dai nostri avversari che sbagliano linea di meta e segnano oltre il fondocampo, ancora Uto chiude il discorso sfruttando una penalità e battendo rapido un tap di punizione. 4-2 finale che tutto sommato ci soddisfa e ci carica di aspettative.

VRT – Thiene

Nuova squadra di Italia Touch, che potrà avere un bel futuro se prosegue con questo spirito e atteggiamento. Sono tutti ragazzi di circa 16 anni, che hanno una buona base di rugby. Devono capire ancora qualche meccanismo del touch, ma i fondamentali ci sono.

Siamo una squadra di vecchi marpioni e quindi riusciamo a indirizzare le cose a nostro vantaggio. Il risultato è anche troppo penalizzante per loro, ma alla fine è quello che succede quando giochi e sei una squadra all’inizio del tuo percorso.

Chiudiamo con 8 mete segnate, a cui aggiungere due mete di bonus per un rotondo 10-0 da consegnare alle statistiche.

Due vittorie nel girone ci garantiscono almeno la terza posizione in classifica. Si tratta di vedere dove possiamo arrivare.

VRT – Leprotti

Questa è un po’ la partita decisiva. Abbiamo anche il bonus a nostro vantaggio, ma se giochiamo in maniera passiva è difficile gestire il risultato. In difesa subiamo un po’ troppo il loro movimento a fisarmonica e non riusciamo a infastidirli, anzi sembra che li attendiamo. E una squadra come i Leprotti non aspetta altro che il momento giusto per colpire…altro che lepri, sono dei velenosissimi aspidi! Ci troviamo in men che non si dica sotto di due mete, poi Valeria accorcia le distanze. Subiamo la meta del 3-1, e solo un paio di difese da cineteca di Martina in versione rottweiler da guardia ci salvano dall’imbarcata. Gianluca accorcia le distanze e andiamo alla pausa in svantaggio di una marcatura. Rientrati in campo, la situazione non migliora: subiamo quasi subito una nuova meta, gestiamo male qualche pallone di troppo in avanti e alla fine capitoliamo un’altra volta. Riaccendiamo qualche speranza con un’altra bella meta cercata da Gianluca, conteniamo dignitosamente un attacco avversario e entriamo nell’ultimo minuto. Abbiamo palla e dobbiamo risalire tutto il campo; all’incirca a metà campo beneficiamo di una punizione per fuorigioco e sembra fatta: abbiamo 6 tocchi, siamo già nella loro metà campo, manca ormai meno di un minuto… si tratta solo di tenere la palla. Ed ecco il patatrac: un passaggio banale di Uto a Francesco, la palla quasi tra le mani quando arriva una forte folata di vento che sposta letteralmente il pallone e a Francesco non rimane che contare i moscerini che gli restano fra i palmi. Sappiamo tutti cosa sta per succedere: i Leprotti Mannari fiutano l’odore della preda ferita, due frecce ad alta velocità, suono della sirena, ultimo pallone giocabile, finta di passaggio, corsa ad allargare e buco fra centro e link che gli permette di segnare la comoda meta della vittoria. Niente da dire se non bravi a loro e polli a noi per essere arrivati a quel momento in quella situazione.

VRT – Treviso Knights

Oh, questa partita è molto semplice da descrivere: non ci abbiamo capito nulla! Semplicemente correvano ad una velocità doppia rispetto a noi, e quando sei sempre impegnato a rincorrere, è difficile riuscire a fare qualcosa di buono. A parte la prima meta, che subiamo per uno dei pochissimi errori difensivi di Enrica (costretta a giocare in ruolo non suo), le altre marcature arrivano dal fatto che per contenere le loro sgroppate, dovevamo costantemente raddoppiare in difesa e quindi eravamo sempre in ritardo nel rientro. Alla fine, la partita si chiude sul 4-0 forse perché loro si accontentano e non vogliono esagerare, però è stata una performance decisamente da dimenticare.

Questo risultato ci relega al terzo posto, che vuol dire andare a competere per il quinto posto finale.

VRT – Tiki Touch

Ecco, a mio giudizio la miglior partita di giornata, contro una squadra dagli ottimi mezzi atletici e con buona tecnica. Il risultato finale non era per nulla scontato. Segniamo per primi con Dario che trova lo spazio giusto fra link ed ala avversaria. Raddoppiamo con una bella meta di Gigi in tuffo che segna sui piedi dell’avversario lento a riposizionarsi, poi subiamo una prima marcatura dagli avversari, quindi Gianluca ci riporta avanti ancora in tuffo e riaprendo tutte le ferite che si erano appena rimarginate dopo il torneo de l’Aquila. Prima della sosta, subiamo il 3-2, ma non sentiamo nessuna pressione per il loro ritorno.

Alla ripresa è Mario che mette nuovamente il suo nome fra i marcatori e poi Dario ci dà la meta della relativa tranquillità. Abbassiamo un po’ i ritmi e subiamo un parziale recupero di due mete, ma non andiamo mai realmente in affanno. La partita la gestiamo con intelligenza e il risultato finale e un 5-4 che ci porta a giocare per il quinto posto.

VRT – Scambio di Lingue B

È la riproposizione della prima partita. L’unica differenza è che siamo stanchi. Anche loro però, e infatti giochiamo su ritmi che sono alla metà del precedente incontro. Il primo tempo addirittura termina sullo 0-0. Dopo un inizio ripresa con lo stesso andazzo, Uto riesce finalmente a scardinare la difesa avversaria fornendo poi un’ottima palla a Valeria che segna in tuffo. Chiude i discorsi Mario, che festeggia la duecentesima presenza con meta decisiva e indossando i gradi di capitano. La cosa ottima anche in questo caso è l’attenzione difensiva, dove riusciamo praticamente sempre a disinnescare le loro azioni.

Alla fine, un quinto posto che comunque ci può lasciare soddisfatti come risultato, anche se entrare fra le prime quattro era ampiamente alla nostra portata. Purtroppo, in attacco abbiamo giocato un po’ maluccio, non siamo mai riusciti ad innescare le nostre ali, che infatti hanno disputato un’enorme prestazione difensiva (non solo Martina, ma anche Claudia non ha sbagliato quasi nulla), ma offensivamente non hanno visto una palla che fosse una… incaponendoci a giocare in mezzo, abbiamo facilitato le cose ai nostri avversari e ci siamo privati di un’utile opzione per essere pericolosi.

D’altra parte, qualche limite atletico è emerso, e quando inizia ad esserci la fatica e poco ossigeno, è più difficile pensare a cosa fare per provare a segnare.

Ultima cosa, un’enorme Grazie a Claudia, Enrica e Martina, che oltre a giocare senza cambi o in ruoli in cui si sentono meno a loro agio, sono state anche buttate nella mischia ad arbitrare le partite che competevano alla squadra, e hanno fatto tutto questo con grande disponibilità e sempre sorridenti!

Adesso ci rimane solo il torneo delle Finali. Sarà una storia a sé, con altri attori, ma quello che conta è che tutti saremo pronti a fare la nostra parte quando verremo chiamati in causa. Vediamo di chiudere al meglio questa ottima stagione!

Ma dov’è che siete andati?? LA-QUI-LA

Ci ho messo un po’ prima di scrivere questa cronaca, perché mi sono dovuto riprendere dalle risate e dal divertimento di questo lunghissimo weekend aquilano. Ma ora ci siamo, e posso finalmente raccontare della nostra vittoria al torneo de L’Aquila, accompagnata da una delle trasferte più esilaranti mai capitate.

Per l’occasione, si sfrutta la festività del 25 aprile per organizzare un lunghissimo tour in centro Italia, che prende il via dal venerdì, quando il primo a cominciare il viaggio è Tabone, che verso le 5 del mattino saluta le sue Dolomiti e inizia una lunga e lenta discesa in treno verso Verona, per incontrarsi con gli altri 7 e accasarsi sul pulmino noleggiato per l’occasione. A questi otto scioperati si aggiungeranno in nottata altri 6 da Brescia, impossibilitati a prendere la giornata di ferie, e direttamente il sabato ci sarà la reunion con Landino e Gianluca, in arrivo da Roma. In effetti il messaggio riassuntivo è stato: “Ci dobbiamo trovare sabato per le 11 al campo, fate un po’ come vi pare…”

Inaspettatamente, funziona tutto a meraviglia e riusciamo a partire per davvero. Il viaggio in pulmino è un’esperienza a sé, e verrà descritta nella prossima guida sul “Come sopravvivere ad una trasferta di squadra quando i tuoi compagni sono dei minchioni” (titolo provvisorio, ma dal successo garantito).

L’ottima organizzazione prevedeva tappa a Pesaro, per poterci deliziare con specialità locali a lungo declamate, e così dopo esserci destreggiati fra una Rossiccia, una Roccossini e un tour sul lungomare sotto la pioggia, con molta calma e spensieratezza, una volta raggiunto l’albergo aquilano, mi rendo conto di non essere propriamente un gran maestro della manovra del furgonato. Buono a sapersi, dopo 600 km!

Dopo aver preso possesso delle camere, andiamo finalmente alla conquista del centro cittadino, e così fra innocenti tentativi di furti di cuscini, occhiate moleste a gentili fanciulle e discorsi seri e inopportuni, giunge anche il momento dell’arrivo dei viaggiatori della notte, che a causa di alcune problematiche familiari, sono solo in 4. Rapida distribuzione delle camere e… può prendere il via il primo torneo di TacoGattoCapraCacioPizza, ovvero il miglior modo per affrontare un pretorneo! E così, destreggiandosi fra marmotte, gorilla e narvali, alle 3 del mattino riusciamo finalmente ad appallottolarci nei nostri letti.

Must have per un viaggio ignorante

Notte tranquilla, mattina soleggiata, colazione equilibrata e finalmente raggiungiamo i campi di gioco, dove possiamo cominciare a dedicarci a ciò che ci riesce meglio: montare il campo base. Capo scout Martina dirige le operazioni e in men che non si dica abbiamo un bel gazebo a difendere i nostri crani bianchicci. Un po’ di riscaldamento, e finalmente Uto comunica le prime formazioni. La situazione è relativamente semplice: abbiamo a disposizione solo 3 donne che, finchè avranno fiato, rimarranno in campo. Di maschi ce n’è come al solito a volontà, quindi si dovrà correre a mille, sapendo di avere sempre qualcuno a disposizione fuori. Non si fanno prigionieri.

Trova gli infiltrati e l’assente

VRT – Bersaglieri Sanniti

Partita di apertura contro i ragazzi di Benevento, come a Napoli. E così come allora, cominciamo forte: Francesco apre le danze, Moira fa capire che la giornata sarà lunga ma non ha nessuna intenzione di risparmiarsi, Landino marchia a modo suo la partita, Tabo è guizzante come un’anguilla e sfugge alle marcature avversarie e, a chiudere, Uto gestisce le cose in famiglia servendo a Claudia il pallone per la quinta meta che ci fa incamerare la prima vittoria di giornata. Poco da commentare, abbiamo fatto bene quello che dovevamo fare e il risultato è arrivato. Risultato finale di 7-1, gonfiato dal bonus donne.

VRT – Dragoni

Seconda partita e seconda formazione di giornata. Una inaspettata lucidità da parte di tutti fa sì che non si creino situazioni di crisi, e sappiamo sempre chi è il cambio nelle varie rotazioni. Partita messa quasi subito in ghiaccio dall’accoppiata Lollo-Damiano che segnano le prime due mete con azioni fotocopia a ruoli invertiti. Moira ci tiene a ricordare a tutti che all’Europeo ci vuole andare da protagonista e va prendersi la terza meta dopo un bel passaggio di Tabo e una gran finta con Claudia, e poi è ancora Landino a segnare le ultime due mete, ben lanciato sulla corsa dai gemelli diversi Gianluca e Roby. In difesa non sbagliamo nulla e riusciamo a non subire mete. Risultato finale: un 7-0 anche qui arrotondato dal bonus donne. Altra ottima prestazione.

VRT – Orange

Non me ne vogliano le altre squadre, ma questo per noi è un po’ “El Clasico”, soprattutto per chi gioca da qualche anno più degli altri (e si ricorda ancora delle primissime sfide nel pantano di Taranto). In questa occasione c’è poco da dire: loro hanno parecchi giocatori nuovi, noi corriamo decisamente di più. La partita si indirizza subito a nostro favore con la meta di Francesco, che può lasciare strati di pelle sul campo dopo l’ottimo assist di Marcello. Poi ci pensa Lollo a dare un po’ di gloria a coach Uto, che può finalmente tornare a segnare una meta. La terza marcatura è opera di Gianluca che, dopo aver ricevuto palla da Martina, si inventa uno slalom fra due difensori avversari e poi arriva diritto in meta. Francesco non vuole essere da meno e anche lui trova il corridoio giusto per far viaggiare le gambe fino in fondo, ma la battaglia fra i due non si ferma perché Gianlu replica nuovamente con un’altra inarrestabile galoppata. Claudia decide che è ora di sfoderare l’asso nella manica, e dopo aver ricevuto un passaggio lungo da Uto, avendo visto che non c’è spazio all’esterno, fa un perfetto cambio di direzione e prende il canale lasciato colpevolmente scoperto dai nostri avversari per andare a poggiare la palla in meta tra le esultanze scomposte dei compagni. Chiude i conti ancora Moira, andando a segnare la settima meta.

Per quel che riguarda la difesa, ottimo l’atteggiamento di tutti, con perfette coperture in sostegno del compagno, buona comunicazione di tutta la linea e gran reattività nel coprire gli spazi. Alla fine, il risultato è un 7-1 che rappresenta bene l’intensità e la convinzione con cui abbiamo approcciato la partita.

VRT – Toccati

Altra sfida, altra serie di coppie in mezzo al campo, per abituarci a giocare al fianco di chiunque. Il risultato però non cambia, e così è ancora Fra ad aprire le marcature, abbandonando altri strati epidermici sul terreno di gioco, poi Moira indossa anche i panni dell’assist-woman e regala al Tab una palla per la comoda meta del raddoppio. Non contenta però, è sempre Moira a seminare il panico nella linea difensiva e a segnare, prima su ottimo passaggio di Lollo, poi su comoda palla gestita da Marcello. Sul finire del tempo, Tabo batte veloce una punizione, si lancia in corsa verso la meta inseguito dal difensore, ma quando sembra ormai fatta per il tocco, sparacchia una palla verso sinistra ricevuta un po’ fortunosamente da Gigi, che riesce a concludere. Il secondo tempo lo giochiamo a ritmi un pochino più blandi, ma, nonostante ciò, ci sono da segnalare la pregevole meta di Damiano, ottimamente servito da Roby, la meta di Nico su passaggio di Uto e un recupero difensivo di Martina che vale quanto una meta fatta, anche perché arriva dopo 80 minuti giocati senza soste. 7-0 finale e testa già proiettata al terzo tempo.

VRT – L’Aquila

L’ultimo ostacolo prima della meritata cena è rappresentato dai padroni di casa. Scendiamo in campo un po’ più distratti rispetto le precedenti partite e il risultato è che subiamo subito una meta. Chi non ha proprio nessuna voglia di scherzare però sono proprio le nostre donne, che dopo un torneo giocato alla grande, non vogliono veder vanificare i loro sforzi per dei cali di tensione, così dopo un’ottima risalita, applichiamo l’A-B-C del gioco fissando il difensore e scaricando all’ultimo, con Moira che attira su di se metà della difesa avversaria per poi passare una palla facile facile a Claudia che può segnare sacrificandosi con un tuffo (e tatuandosi il ricordo del campo sulle gambe!). Passiamo in vantaggio con la meta di Martina e andiamo al riposo. Rientrati in campo, subiamo il pareggio, ma sulla ripartenza dopo il tap rimettiamo le cose a posto con la meta in tuffo di Gianluca. Un’altra bell’azione, orchestrata dal centro ad allargare, fa sì che Nico possa regalare un’altra meta a Claudia, poi Lollo mette ancora la sua firma sul tabellino dei marcatori e infine Nico può chiudere i conti dopo un’ottima giocata guidata da Gigi, che senza alcuna pietà fa correre Moira per tutto il campo per averla nella posizione più utile. Risultato finale di 6-3, il che vuol dire che abbiamo vinto il torneo!

5 partite, 30 mete segnate e 5 mete subite, buona condizione atletica, ottima attitudine mentale e voglia di fare bene: questo quello che ci portiamo a casa dal torneo. Sicuramente una grande performance di squadra, in particolare delle tre ragazze che, senza mai avere un cambio, hanno giocato e lottato dal primo all’ultimo minuto con la stessa intensità e determinazione con cui mi dedico a svuotare i piatti alle cene!

L’avventura aquilana non si è completata con il torneo, perché altra grande performance è stata fatta al terzo tempo (lancio degli stecchini in primis), e poi nel lungo viaggio di ritorno verso casa.

…anche se in realtà sospetto che la grande performance non si sia ancora conclusa del tutto!

Ci vediamo a Pozzo d’Adda!   

Chi fa da sè, NON fa per tre…

Ed eccoci partecipare alla seconda tappa di questo campionato, in quel di Abbiategrasso, al torneo organizzato dai locali PappaTouch.

Per questo evento possiamo presentarci a pieno regime, potendo schierare oltre i 16 giocatori anche un arbitro full time (Mattia) e Uto coach a tempo pieno. Fra i giocatori, schieriamo addirittura 8 donne, con l’esordio assoluto di Vittoria. Per la prima volta anche le ragazze potranno saltare delle partite! Una cosa mai successa prima.

La rappresentanza femminile al gran completo

Le tempistiche del torneo ci permettono una partenza rilassata, ma probabilmente ne abusiamo un po’ troppo e, complici la guida “prudente” e la sosta in Autogrill invocata a gran voce dalla carovana veronese, arriviamo al campo con soli 10 minuti di anticipo rispetto l’inizio delle partite. La cosa indispone altamente il coach, che comincia a cazziarci da subito, giusto per mettere in chiaro che la giornata non è da intendersi come una scampagnata.

Rispetto la tappa di Napoli, la giornata è decisamente migliore, con un bel sole e temperature assolutamente gradevoli, che invogliano i più coraggiosi a giocare a mezze maniche per cominciare a ricreare quelle invidiabili abbronzature pezzate che fanno sfracelli sulle spiagge e che tanto sono mancate in questi ultimi anni. Qualcuno, a fine giornata, porterà sul cranio incautamente rasato giusto prima del torneo i segni dei primi soli primaverili.

A causa del nostro arrivo all’ultimo, non c’è tempo per un riscaldamento serio e nemmeno per un discorso coerente: ci vengono date giusto le posizioni da tenere in campo e un paio di concetti, ma la prima partita è lasciata abbastanza all’improvvisazione.

VRT – PappaTouch

I padroni di casa fanno il loro ritorno nel campionato italiano dopo aver già partecipato alcuni anni fa. La squadra è ancora inesperta, quindi abbiamo vita abbastanza facile in attacco potendo giocare sul fatto che i loro arretramenti sono spesso incorretti e rimangono in fuorigioco. Le prime due mete del torneo sono segnate da Gigi, ben servito prima da Francesco poi da Roberto, proprio grazie al fatto che attacchiamo sul giocatore in fuorigioco sfruttando il vantaggio concesso dall’arbitro. La terza meta che ci porta al riposo la segna Gianluca che si invola tra i due avversari e non viene raggiunto da nessun’altro. Nella pausa, Uto ci chiede di provare a variare il fronte di gioco per vedere se riusciamo a mettere in pratica quello che abbiamo provato negli ultimi allenamenti, ma le cose non funzionano sempre come vorremmo, anzi… per fortuna, sul finale di partita torniamo a segnare ancora con Gianluca, innescato da un bello scarico di Damiano, e poi con Roby, che buca i colpevoli difensori avversari, lenti nel riposizionamento. Partita giocata non benissimo, con qualche amnesia difensiva che fortunatamente non crea problemi, e poca organizzazione in attacco, ma il risultato lo portiamo a casa senza troppi patemi, che alla fine è quello che conta.

VRT – Dragoni

Con un po’ di tempo a disposizione, riusciamo a riorganizzare le cose, ad aggiustarci in campo e a focalizzarci su quei due-tre dettagli che servono per migliorare la prestazione, e quella che giochiamo contro i Dragoni è decisamente la miglior partita giocata da parecchio tempo, in termini di intensità, ritmo, coordinazione e cooperazione fra tutti i giocatori in campo, voglia di segnare e aggressività difensiva. Vero è che i Dragoni schierano tanti giocatori nuovi con pochissima esperienza, ma spesso, proprio in queste situazioni, abbiamo dato il peggio di noi stessi, adagiandoci su ritmi bassi e mostrando poca convinzione. In questa partita invece spingiamo dall’inizio alla fine, dal primo drive all’ultimo tocco, con il contributo di tutti. Gigi decide che al termine del torneo vuole essere omaggiato dalle birre dei compagni e offre assist a Francesco e Diletta per le loro prime marcature, Marcello crea scompiglio nella difesa avversaria e dispensa palloni da schiacciare in meta per Nicola e Manu, Moira approfitta dell’inesperienza di alcuni avversari e inventa linee di corsa che la portano in meta in perfetta solitudine, Damiano riesce a sciogliersi dal torpore e in piena progressione saluta la difesa avversaria e va a segnare.

Alla fine, il punteggio sarà un 9 a 1 frutto di un’ottima pressione difensiva e un’inesauribile propensione offensiva. Per la prima volta da tanto tempo Uto ci fa anche i complimenti e non riesce a lamentarsi proprio di nulla!

VRT – Leprotti

Dopo una partita giocata in maniera così convincente, ci si aspetterebbe un proseguimento di torneo sull’onda dell’entusiasmo. E invece il patatrac è proprio lì ad aspettarci dietro l’angolo e puntuale, arriva.

L’inizio non è per nulla negativo, anzi un paio di difese aggressive ci permettono di recuperare palloni in zona pericolosa e riusciamo a passare in vantaggio con Gianluca. Falliamo il raddoppio per eccesso di confidenza e subiamo il pareggio per una difesa dove la comunicazione è assente e inseguiamo il mediano. Forse il fatto di aver giocato bene e non aver capitalizzato ci indispettisce (o almeno, ammetto che per me è andata così) e cominciamo a voler strafare. La difesa non aggredisce in maniera organizzata, in attacco proviamo spesso uno scarico di troppo forzando le situazioni e complicandoci inutilmente la vita, loro ci mettono in crisi con le corse a bucare del mediano e non riusciamo a reagire per contenerli. Subiamo la meta del 2 a 1 per il più classico degli errori con link, ala e centrale che vanno a caccia del mediano in area di meta, lasciandogli la comodissima opzione di passaggio per la facile marcatura. Questa meta ci innervosisce eccessivamente, perché la situazione sarebbe ampiamente recuperabile, ma se la testa non ragiona è difficile far funzionare le gambe in maniera utile e i nostri attacchi non portano più a situazioni vantaggiose. Sul finire della partita, proprio sul suono della sirena, ci viene fischiato un fuorigioco, e mentre i nostri avversari battono la punizione, noi stiamo ancora discutendo sul chi ha fatto cosa e subiamo una delle mete più fastidiose di sempre da accettare, che fissa il risultato sul 3 a 1, e solo in virtù del bonus donne in nostro favore non viene registrato come una sconfitta nelle nostre statistiche.

VRT – Bersaglieri Sanniti

Ancora frastornati dalla pessima performance, approcciamo l’ultima partita del girone. A causa del pareggio precedente, è probabile che la prima classificata del girone si decida sulla base della differenza mete, perciò sarebbe importante vincere, segnando tanto. Purtroppo, non tutti hanno resettato la testa, quindi la partita scorre nervosa. Non riusciamo a difendere con aggressività e in attacco ci incaponiamo a giocare nello stretto piuttosto che cercare spazio al largo. Il risultato è che la partita è frammentata e brutta e soffriamo più del dovuto. C’è il solo Marcello che riesce a creare qualcosa ed infatti è lui a servire i palloni per le mete di Damiano, Enrica e Diletta (gran numero, con presa in tuffo e marcatura spettacolare). In difesa continuiamo a commettere errori banali e subiamo due mete dai nostri avversari. Fortunatamente anche in questa partita beneficiamo del bonus donne a nostro vantaggio, quindi il risultato finale di 5-2 sembra raccontare di una partita vinta agevolmente, ma la storia è stata ben diversa.

I facinorosi ultrà del Verona Touch a bordo campo non fanno mai mancare il supporto ai propri beniamini

Semifinale: VRT – Treviso Knights

Riusciamo ad arrivare primi nel girone grazie alla differenza mete favorevole (nonostante i rivali avessero le mete di malus sul groppone, chiudiamo con solo una marcatura di vantaggio rispetto a loro, segno di un attacco abbastanza asfittico). La prima posizione ci mette di fronte alla semifinale con i Treviso Knights, contro i quali c’è in palio anche la Coppa vinta dalle ragazze delle due squadre lo scorso luglio.

La partita comincia con il piede sbagliato, nel senso che al loro affondo con entrata del mediano in area di meta, stavolta difendiamo correttamente ma nessuno va in caccia del mediano, che si trova a poter correre liberamente a destra e sinistra in attesa di un compagno che si liberi, e alla fine riescono a segnare.

Le nostre risalite continuano ad essere poco efficaci, con i sostegni che, non sfruttando la profondità, danno vita a degli avanzamenti lenti che ci obbligano ad improvvisare qualcosa di eccessivamente forzato nella zona dei sette metri e alla fine succede che un nostro passaggio viene letto e intercettato dal difensore, che può involarsi indisturbato verso la marcatura del 2-0.

Proviamo finalmente a renderci pericolosi in attacco con un paio di buoni movimenti, ma loro sanno difendere e riescono in qualche modo a evitarci la marcatura. Sul finire del primo tempo subiamo anche il 3-0, con una bella giocata rapida fatta dai due centrali avversari.

Nel secondo tempo Treviso gioca molto più rilassata, spingendo meno e gestendo il tempo. Noi non facciamo il passo in più per accelerare, ma quasi ci rassegniamo alla sconfitta. Solo nel finale c’è un sussulto con la meta della bandiera segnata da Manu. Perdiamo la semifinale, cediamo la coppa, e ci dobbiamo accontentare della finalina per il terzo posto. Altra prestazione opaca, leggermente meglio per quel che riguarda il posizionamento in campo, ma assolutamente confusionaria e poco efficace per come abbiamo gestito il pallone.

Finale 3° posto: VRT – Leprotti

La finale per il terzo posto ci vede affrontare nuovamente i Leprotti, usciti sconfitti dalla loro semifinale. Sembra che adesso gli animi siano più calmi e possiamo approcciare la partita con il giusto atteggiamento. In realtà forse siamo anche troppo calmi, perché sul loro primo attacco, subiamo subito una meta ampiamente evitabile. Proviamo a gestire il gioco e creiamo anche delle buone possibilità, ma ci manca poi l’ultimo passettino, la finalizzazione, e ci perdiamo in sciocchezze volendo fare un passaggio in più o evitando di tuffarci. E quando sbagli, spesso subisci, e così, prima della fine del primo tempo subiamo anche la seconda meta, questa volta su movimento sballato della difesa che si apre e concede agli avversari una comoda marcatura.

Riprendiamo la seconda metà di partita con un buon spirito, e gli sforzi sono premiati con la meta di Valeria che conclude all’angolino un bel movimento dell’attacco che fa viaggiare il pallone su tutto il fronte di gioco esplorando l’intera larghezza del campo. Nemmeno il tempo di esultare, e di nuovo una pessima difesa concede la terza meta. Questa volta però riusciamo ad assorbire meglio il colpo e così, sfruttando l’abbrivio generato da una fase di cambi, Francesco si invola facendo slalom fra i difensori e arriva in meta concludendo con un tuffo decisamente rugbistico, che lascia anche qualche segno.

La partita finisce sul punteggio di 3-2 per gli avversari, ma beneficiando ancora una volta del bonus donne, si trasforma in 4-3 in nostro favore e quindi conquistiamo il terzo posto.

Si conclude così anche la seconda tappa, dove c’è di buono che abbiamo fatto vedere che siamo capaci di giocare ad un livello più alto. È evidente che non possiamo permetterci di innervosirci, io in primis, perché se non giochiamo sereni, di certo non riusciamo a mettere in pratica tutto quello che proviamo in settimana, ed è un grosso peccato visto che le cose le sappiamo fare.

Altra cosa fondamentale è che dobbiamo giocare di più assieme, essere più pronti a seguire il compagno, sia in fase offensiva, impegnando i difensori, occupando gli spazi, restando sempre a disposizione per un possibile passaggio, sia soprattutto in difesa, dove dobbiamo lavorare molto meglio: lasciare dei buchi così evidenti in mezzo al campo non è più accettabile, inseguire il mediano come se fossimo dei cani dietro un pallone non possiamo più permettercelo. Bisognerebbe comunicare e ascoltarsi di più fra di noi, e migliorare sui movimenti da fare coordinati con i compagni. Come diciamo sempre, meglio sbagliare tutti e 6 insieme piuttosto che fare la cosa “giusta” da soli.

Adesso c’è qualche settimana di tempo prima di partecipare alla prossima tappa di campionato all’Aquila. Cerchiamo di arrivare pronti per mostrare solamente il nostro lato migliore.

Terzo posto finale

Vedi Napoli… e congeli

In tanti mi chiedono perché non sospendere gli allenamenti e l’attività sportiva durante i mesi invernali, e spesso non ho valide ragioni per motivare le persone a continuare a giocare anche a gennaio o febbraio, quando l’unica cosa che vorresti è trascorrere le serate sul divano di casa, con una bella tazza di cioccolata bollente fra le mani. Quest’anno si è presentata finalmente la possibilità di partecipare ad un torneo a Napoli: quale occasione migliore per dimostrare che il motivo per cui allenarsi al freddo e al gelo nordico è quello di arrivare pronti a giocare a questi appuntamenti, dove sicuramente non si avvertono i segni dell’inverno, ma si può sempre godere di bel tempo e calore? Ecco, nulla di tutto questo è andato come ipotizzato, almeno relativamente al giorno del torneo… ma andiamo con ordine.

Finalmente, dopo circa due anni, si può ricominciare a disputare il campionato di Touch. Dopo aver partecipato a qualche torneo organizzato proprio per permettere la ripresa dell’attività sportiva, il 26 Febbraio è stata giocata la prima giornata del Campionato Italiano 2022. Quest’anno l’edizione è ovviamente un po’ ridotta, e sarà costituita solo da 4 tappe oltre all’appuntamento delle Finali Nazionali, dove si assegnerà il titolo di Campione Italiano.

Il primo torneo è stato organizzato dai Bersaglieri Sanniti, che per l’occasione hanno organizzato la tappa a Napoli, presso la sede degli Amatori Rugby.

La quiete prima della tempesta

Da parte nostra, c’è stata un’ottima risposta in termini di partecipazione, riuscendo ad affrontare la trasferta con 15 giocatori, forse spinti dalla possibilità di una gita fuori porta, con la speranza di approfittare del clima mite e delle specialità gastronomiche locali. Fatto sta che a partire dalla mattina del venerdì prende il via la “Missione Napoli”: tra aerei e macchine, pizze fritte, sfogliatelle e caffè, visite a sculture invidiateci dal mondo intero (rimangono ancora dei dubbi sulla “Soavità del giogo coniugale”) e omaggi al murales di Maradona nei Quartieri Spagnoli, come preparazione al torneo ci facciamo una bella quindicina di chilometri ondulati a piedi, non senza vibranti proteste da parte di qualcuno…a cena poi non possono mancare fritti e pizze, accompagnati da omeopatiche dosi di alcol: pacchetto completo per arrivare brillanti al campo.

Il menu dei campioni

Enorme il disappunto quando la mattina del sabato ci accoglie con una pioggia debole ma incessante. Il peggio comunque deve ancora venire.

Raggiungiamo finalmente il campo, nonostante le innate doti di orientamento che per poco non ci fanno prendere un treno che va in direzione totalmente opposta, e dopo esserci cambiati e ricevuti le prime istruzioni siamo pronti per il riscaldamento… che coincide esattamente con il momento in cui si scatena il diluvio. “Passerà, siamo a Napoli”, pensiamo tutti. E invece non passa, anzi, dopo esserci inzuppati per bene, comincia anche a soffiare un vento gelido che è proprio quello che desideri di più quando sei bagnato fradicio e in attesa di cominciare a giocare!

Parola d’ordine: non facciamo passaggi lunghi, che tra acqua, vento e mani congelate, sicuro è un pallone perso, e via, si comincia il torneo (premetto che faceva veramente tanto freddo, e i miei ricordi potrebbero essere molto tremolanti. Inoltre, la pioggia ha inzuppato le pagine del quaderno, quindi risultati e marcatori potrebbero non essere totalmente corretti).

VRT – Bersaglieri Sanniti

Inizio balbettante, bisogna prendere confidenza con il campo e convincere gli arti a seguire le poche idee confuse che passano per la testa. Ci pensa il duo Marcello-Landino ad indirizzare la partita, con due azioni fotocopia che ci permettono di proseguire la partita con scioltezza. Un bel movimento di squadra fa arrivare palla a Roby, che fissa l’ala di fronte a se, e scarica poi per Martina che può comodamente schiacciare in meta per il 3-0 con cui chiudiamo il primo tempo. La ripresa riprende con un’altra marcatura di Lollo Landino, che poi offre anche a Dario la palla giusta per segnare nel torneo di casa, e infine chiudiamo con una bella meta di Moira che brucia il difensore avversario. 6-0 e tutti in spogliatoio a scongelare le dita!

VRT – L’Aquila Touch

Non che la pausa aiuti ad abituarsi al clima… si rientra in campo e il copione dei primi minuti è lo stesso, obbligati come siamo a riscaldarci giocando. Dopo una prima fase che definirei di scongelamento, il ritmo inizia un po’ ad alzarsi. Tab porta scompiglio nella difesa aquilana e serve una palla facile facile a Gigi che può segnare la meta del vantaggio. Prima della fine del tempo, Gigi ricambia il favore e Tab ci porta sul 2-0. Nella ripresa subiamo qualche scorribanda avversaria ma la difesa gestisce ottimamente tutte le situazioni con l’insuperabile coppia Moira-Diletta, che non lascia nessuna speranza di marcare. Chiudiamo la partita grazie ad una meta di Manu, brava a seguire la percussione di un’inesauribile Marcello. La partita poi si chiude con il 3-1, ma quando ormai i giochi sono fatti e non abbiamo il tempo di preoccuparci.

VRT – Touch Rugby Roma

Uto lancia la formazione giovane e spregiudicata con NicoVuliVuli in mezzo al campo, a gestire il gioco assieme all’esuberanza di Tabone: potrebbe succedere di tutto, ma il freddo tarpa le ali ai due jolly, che sembrano più imballati del solito. Fortunatamente l’altra coppia di centrali costituita da Lollo e Damiano è molto più concreta e così apriamo le marcature con la prima meta dell’ex da parte di Landino, ben supportato da Manu, per poi ripetersi a parti invertite immediatamente dopo. Poi Dami incomincia lo show personale, sfoggiando nuovamente la storica capacità di insinuarsi negli spazi più angusti, andando a segnare le mete 100 e 101 della sua carriera in gialloblù, sempre innescato efficacemente da Lollo.

Decidono di unirsi finalmente alla festa anche Tab e Nico e confezionano una meta-cioccolatino che ci porta al secondo tempo con un consistente vantaggio. Nella ripresa la partita si mantiene sullo stesso andazzo e segniamo altre due volte, prima con Moira e poi con un tuffo rivedibile (ma efficace) di Enrica, ben assistita da Manu. L’incontro si conclude con un bel 7-2 a nostro favore, ma non c’è tempo per festeggiare: bisogna riattivare la circolazione periferica di chi è rimasto fermo in panchina in questa partita, in vista della prossima sfida.

VRT – Scambi di Lingue

La pioggia è calata di intensità, ma il vento e il freddo sono ancora lì a dominare per il campo. Probabilmente i nostri avversari soffrono molto meno, perché affrontano la partita con molta più convinzione e voglia rispetto quello che facciamo noi. Non riusciamo ad avanzare con i drive, e quindi non siamo quasi mai pericolosi in attacco, inoltre subiamo le loro accelerazioni e la loro facilità di corsa e anche in difesa spesso siamo lenti a riposizionarci e così la partita scivola via abbastanza mestamente, senza che riusciamo a trovare un modo efficace di opporci al loro dominio territoriale. Alla fine la partita termina sul 4-1, con l’unico nostro acuto frutto dell’intesa papà-figlio che porta alla meta di Nico. Meglio dimenticare questa performance negativa il prima possibile…

VRT – Brianza Toucherz

… certo, perché se dovessimo replicare la performance contro di loro, il risultato non starebbe sulle due mani. Invece, mentre sembra che in cielo appaia anche uno spicchio di sole, finalmente mostriamo una bella e caparbia prestazione difensiva. Sicuramente le condizioni climatiche mettono in difficoltà anche i nostri avversari, che devono impegnarsi più del solito per riuscire a segnarci la meta iniziale. In attacco invece c’è da sistemare ancora qualche automatismo per aumentare la nostra pericolosità. Il secondo tempo si apre con la loro seconda marcatura, a cui rispondiamo immediatamente con una bella meta in tuffo di Tab ben supportato da Nicola. La partita è aperta e tirata, siamo molto bravi a contenere i loro attacchi e non offrirgli spazi. Il fatto di evitare i passaggi lunghi penalizza anche il loro gioco e comunque siamo molto efficaci negli scivolamenti laterali. Riescono a segnare la meta del 3-1 finale solo pochi secondi prima del termine. Tutto sommato, nonostante l’ennesima sconfitta, è stata una prestazione da promuovere, soprattutto dal punto di vista difensivo.

VRT – Toccati Capitolina

Ultima partita della giornata, e anche se finalmente ha smesso di piovere, il freddo è ancora più intenso. Fatto sta che mentre noi attendevamo il nostro turno di gioco attorno al riscaldamento, i nostri avversari erano in campo a scaldarsi e a prepararsi alla partita. E i risultati si vedono: pronti via e subiamo due mete senza praticamente offrire opposizione. Lentamente comunque ricominciamo ad ingranare e prima Dario, poi Tab ci permettono di recuperare lo svantaggio e chiudere il primo tempo in parità. Nel secondo tempo non ci sono altri problemi e indirizziamo l’incontro a nostro favore, grazie a Dami che suggella un ottimo torneo con una perfetta meta in tuffo ad altezza suolo e poi con le mete di Lollo e Manu che fissano il risultato sul 5-2 finale.

Chiudiamo il torneo al terzo posto, figlio di 4 vittorie e due sconfitte. Potevamo fare meglio, ma considerando tutto, potevamo anche fare molto peggio. Abbiamo mostrato un buon atteggiamento in campo, con belle coperture difensive, senza mai andare veramente in difficoltà (tranne che nella sfida contro gli Scambio, dove abbiamo giocato ad un ritmo troppo basso per poter sperare di restare in partita). C’è ancora da lavorare per migliorare i movimenti in attacco, ma il tempo lo abbiamo.

Ma soprattutto è stato bello il tempo trascorso extra torneo: dopo così tanto tempo in cui è stato praticamente impossibile anche solo incontrarsi per una birretta, poter fare di nuovo una tre giorni tutti assieme era quello che ci voleva per sperare di aver finalmente messo alle spalle la parte critica della pandemia! … e speriamo che non arrivino guai peggiori.

Prossimo appuntamento, il 19 Marzo ad Abbiategrasso, per confermare quanto di buono visto finora e risolvere le difficoltà incontrate.

2° Posto al Torneo “Keeping Padova in Touch”

Con il torneo di Padova del 6 Novembre si è presentata un’altra ottima occasione di gioco per il Verona Touch. Ancora non si tratta di eventi rientranti in qualche forma di campionato, ma dopo così tanti mesi di stop forzati, ogni opportunità è ben accetta anche se comporta il dover affrontare i primi freddi autunnali. Che poi la giornata sarebbe stata anche gradevole, almeno finchè il sole è rimasto visibile in cielo! Il problema è nato solo nell’attesa di disputare la finale, quando abbiamo trascorso olre un’ora nella gelida serata padovana, ma ci arriviamo…

Il torneo, ottimamente organizzato dagli Scambio di Lingue, ha visto coinvolte 10 squadre, perciò due raggruppamenti da 5 squadre ciascuno da cui dovevano uscire i pretendenti alla vittoria finale. Per quel che ci riguarda, eravamo in un girone ben equilibrato con Brianza Toucherz, una delle due squadre degli Scambio, i Mezzo&Mezzo e i Bandoni, una squadra nata per l’occasione dall’unione di giocatori Bandiga e Dragoni: un gruppo di squadre ben assortite, con partite dove ogni errore poteva costare moltissimo.

Per rendere il tutto ancora più impegnativo, la prima partita della giornata, quella che storicamente giochiamo peggio, ci vede affrontare i Brianza.

Verona Touch – Brianza Toucherz

Non c’è molto da raccontare: se qualcuno poteva pensare che la pandemia li avesse in qualche modo umanizzati… no, non è successo. Vero è che hanno ricominciato a partecipare ai tornei in Francia quando noi forse non avevamo nemmeno ripreso gli allenamenti, ma sembra proprio che stiano proseguendo il cammino degli anni precedenti senza che questi (quasi) 2 anni di stop ci siano stati. Inoltre, noi con qualche errore anche banale gli facilitiamo pure le cose e in pochissimo tempo ci troviamo a dover recuperare uno svantaggio di 2 mete.

Sembra esserci una reazione con la meta di Manu, ma poi altre due marcature ci tagliano definitivamente le speranze e la meta finale di Tabo serve solo a farmi registrare un 4-2 sulle mie amate statistiche (e notare che è dal 2015 che perdiamo costantemente contro di loro…).

Sicuramente non abbiamo giocato benissimo, e probabilmente i Brianza non hanno spinto al loro massimo, visto che il risultato non è mai stato in discussione. Ci portiamo a casa l’aver rotto il ghiaccio e la consapevolezza che la partita successiva può già essere decisiva.

Verona Touch – Bandoni

Di solito, quando vedi che in un torneo partecipa una squadra Barbarians, ti senti sereno e hai quel pensiero (sbagliato nella stragrande maggioranza delle occasioni) che ti fa dire: “Vabbè, questa la vinciamo facile”. Ecco uno dei giorni in cui sarebbe stato tragicamente errato fare questa pensata! Infatti, i Bandoni sono una squadra composta per metà dai Bandiga e per metà dai Dragoni, quindi elementi provenienti da due squadre molto buone. E infatti, con il primo attacco subiamo anche la meta a causa di una incomprensione nel mezzo, fra Gigi e Tabo. Per fortuna il buon Tabo è in giornata spumeggiante e prima riesce a mettere tra le mani di Valeria un ottimo pallone che va solo appoggiato in meta, poi segna ben servito da Gigi, entrando nello spazio liberato dal Marche, che anche se a tratti in difficoltà, non ha per niente sfigurato al suo esordio assoluto in maglia gialloblu. Landino arrotonda il risultato e chiudiamo la prima frazione sul 3-1. In apertura di secondo tempo, c’è un tentativo di ritorno dei nostri avversari, ma poi ancora l’accoppiata Vale-Tab ci permette di mettere al sicuro il risultato.

C’è giusto il tempo di fissare il risultato sul 4-3 finale, ma la partita è praticamente conclusa e incameriamo la prima vittoria di giornata. Ancora non siamo apparsi brillanti, ma per lo meno siamo stati capaci di gestire le situazioni.

Verona Touch – Mezzo&Mezzo

Anche la partita contro la squadra di Bassano è per noi un po’ un classico. Questa volta partiamo con il vantaggio di due mete, visto che decidono di giocare con solo due donne sempre in campo, quindi in qualche modo il risultato è già un po’ segnato. Nonostante questo, giochiamo con un discreto ritmo, forse la partita giocata meglio nei gironi. Segniamo con Landino, Gianluca e Damiano e terminiamo il primo tempo abbastanza tranquilli. Alla ripresa il Marche ha l’occasione di segnare la sua prima meta quando, dopo una ripartenza dalla nostra area dei 7, riceve uno scarico che lo mette nella condizione di avere campo libero davanti a sé. Bisogna solo correre fino in fondo, e con l’incitamento sia da parte di chi è in campo, sia di chi è fuori, Roby può scrivere il suo nome nella lunga lista di chi ha siglato almeno una meta per il Verona Touch!

A risultato praticamente acquisito rallentiamo abbastanza il nostro ritmo di gioco, e complice anche un po’ di calo dell’attenzione, subiamo due mete dai nostri avversari, prima dell’ultima segnatura di Moira che fissa il risultato sul 7-2. Buona partita che ci mette nella migliore situazione possibile per giocarci l’accesso alla seconda fase.

Verona Touch – Scambio X

Partita decisiva della fase a gironi, dove ci basta anche un pareggio per accedere alle semifinali. Certo gli Scambio non sono la squadra più semplice da affrontare: sono veloci, hanno buona tecnica e buone alternative di gioco. Noi approcciamo la partita in maniera sbagliata, provando a forzare dei passaggi, cercando degli scarichi sui compagni quando non ci sarebbe nessun reale beneficio nel farlo, siamo disordinati sulle risalite con le frecce, in attacco siamo troppo lenti e in difesa siamo un po’ troppo attendisti. Così, anche se passiamo in vantaggio con Nicola, gli permettiamo di spaziare da un lato all’altro del campo senza mettere pressione e rapidamente subiamo il pareggio. Tornati nelle vicinanze della loro area, riusciamo a riportarci di nuovo avanti con la meta di Gigi, ma anche questa è pareggiata dopo poco. La pausa fra i due tempi non ci dà la scossa desiderata e continuiamo a giocare seguendo lo stesso copione di prevedibilità e attendismo. Un’intuizione di Landino ci permette di riportarci in vantaggio, ma alla fine capitoliamo nuovamente sul loro attacco. La sirena che segnala il termine dell’incontro è liberatoria, perché non siamo proprio riusciti a mettere il nostro marchio a questa sfida. Comunque, come detto, accesso alle semifinali conquistato, e giocando non al massimo, non era per niente scontato.

Verona Touch – Orange (semifinale)

Dopo la pausa pranzo, ci troviamo a giocare un altro dei “classici” del Touch: la sfida contro gli arancioni di Belluno. Sono una squadra forte, ben organizzata, con un bel gioco corale ma anche delle ottime individualità. Forse in questo momento, rispetto a noi, hanno una rosa ridotta, e a lungo andare, in un torneo la fatica si sente.

Il primo tempo è giocato con un po’ troppa attenzione da entrambe le squadre e il risultato rimane inchiodato sullo 0-0 per lungo tempo. Riescono a segnare per primi perché sfruttano una nostra leggerezza difensiva, ma a parte questo evento, nessuna delle due squadre stava creando veri problemi all’altra. Dopo l’intervallo in cui Uto prova a darci una scossa, entriamo in campo con un po’ di cattiveria agonistica in più e proviamo a spingere con più convinzione e riusciamo finalmente a pareggiare con meta di Manu che finalizza un gran lavoro di avanzamento operato da Marcello e Landino. Galvanizzati dalla segnatura, proseguiamo la partita con una marcia in più anche in difesa, dove ci salviamo un paio di volte da situazioni alquanto complicate e riusciamo infine a portarci avanti con un’altra marcatura di Manu, stavolta servita perfettamente da Landino! Gli ultimi minuti sono un ottimo esempio di difesa, dove nonostante concediamo un doppio possesso, chiudiamo tutti gli spazi possibili impedendogli le giocate semplici e forzandoli all’errore. Al suono della sirena possiamo finalmente essere soddisfatti per un secondo tempo giocato come sappiamo.

Verona Touch – Brianza Toucherz (finale)

E così in finale ci ritroviamo di nuovo ad affrontare loro. Che non siano del tutto umani si capisce anche dal fatto che scendono in campo in canottiera, mentre alcuni di noi hanno talmente tanti strati di vestiti sotto la maglia da gioco che non riescono a tenere le braccia adese ai fianchi…

A parte gli scherzi, fra la semifinale e la finale trascorrono quasi due ore, nelle quali passiamo da un pomeriggio gradevole ad una serata gelida. Riprendere a muoversi per il riscaldamento pre-partita è forse il momento più difficile della giornata. Qualche parola di Uto prima di scendere in campo, solo per ricordarci che sappiamo tutti quanto sia difficile la partita a cui andiamo incontro ma che se non giochi contro i più forti non puoi migliorarti, e via, eccoci in campo. La prima palla è nostra e ce la giochiamo male, il loro attacco invece è micidiale e ci troviamo subito sotto. Riprendiamo il gioco e cominciamo a muovere anche noi il pallone, anche se la loro difesa risulta insuperabile. Riusciamo a rispondere con delle belle difese e loro sono costretti a spingere più del previsto per riuscire a segnare la seconda marcatura. Prima del finire del primo tempo, una nostra meta nata da un ottimo movimento nel mezzo viene annullata per un passaggio in avanti. Peccato, perché chiudere sul 2-1 avrebbe dato un po’ di morale in più. Purtroppo, in avvio di secondo tempo riescono subito a segnare la meta del 3-0, che toglie anche quelle poche speranze che ancora avevamo. Troviamo almeno la meta della bandiera con Valeria e poi sfoderiamo una serie di ottime difese bloccandogli tutte le opzioni di attacco. Il risultato rimane così fissato sul 3-1 fino al fischio finale.

E niente, anche questo torneo si chiude come al solito con la vittoria meritata dei Brianza Toucherz, con noi ad essere i migliori fra i “normali”, nonostante una giornata non propriamente esaltante come qualità del gioco espresso. Alla fine comunque la nostra Manuela viene premiata come migliore giocatrice del torneo.

La cosa più importante che rimane della giornata è la consapevolezza di poter contare su un gruppo molto unito, dove tutti sono pronti a sacrificarsi e a rendersi disponibili per il raggiungimento dell’obiettivo. Sapere di poter contare su chiunque, rende le cose più semplici. La distanza dai più forti è ancora parecchia, ma le premesse per provare a fare qualcosa di buono ci sono!

Infine, un ringraziamento particolare chi ha passato la giornata con noi pur non giocando e chi ha attraversato l’Italia per poter venire a giocare. Un grosso in bocca al lupo a Paolino che ha scoperto poco prima di cominciare il torneo che forse c’è qualche problema grosso a quel ginocchio, anche se speriamo non sia così grave.

Si Ricomincia!

Dopo oltre un anno e mezzo di inattività (qualcuno si è anche preso la briga di contare i giorni e sono stati 658!), abbiamo finalmente ricominciato a giocare a Touch! Complice la nascita di una nuova squadra, i Centurions di Villadose, c’è stata la possibilità di rivedere vecchi amici e nuovi giocatori partecipando al Memorial Remigio Barbierato, torneo di Touch organizzato proprio dalla squadra polesana.

Al torneo, assieme a noi hanno partecipato i Treviso Knights e i Bandiga, oltre che a ben due squadre formate dai giocatori di casa (complimenti per l’organizzazione della giornata e per il gioco espresso nonostante siano una nuova realtà nell’ambito del Touch).

Dopo così tanto tempo è stato quasi emozionante poter di nuovo giocare tutti assieme, e anche se alcune cose non sono ancora tornate alla normalità, come ad esempio “l’assembrarsi” nel cerchio per il saluto finale, è stato bello poter finalmente ricominciare a preoccuparsi solo di difendersi dagli attacchi degli altri giocatori, e non più dagli attacchi dei virus!

Per quel che riguarda le partite, poco da dire: i mesi di sosta forzata si sono visti nelle gambe e nelle idee (annebbiate) di tanti giocatori (per non parlare delle pance!). Alla fine, siamo anche riusciti a vincere il torneo, ma quello che vale di più è stato sicuramente l’essere riusciti a partecipare ad un evento allargato dopo così tanto tempo, ricominciando a respirare quella normalità che è mancata fin troppo.

Il nostro Mattia è stato premiato come miglior giocatore del torneo e siamo tornati a casa carichi di trofei e soddisfatti.

Continuiamo gli allenamenti, sempre con grande attenzione e precauzioni, ma confidenti che le cose possano volgere al meglio.

Si replica sabato 25 Settembre a Modena!

Torneo “Giostra dei Cavalieri” – Ancora un buon risultato per il Verona Touch

Terzo torneo in meno di un mese, roba che non succedeva da almeno 5 anni. Ma è giusto battere il ferro finchè caldo, e quindi anche se a breve distanza dal torneo di Milano, il Verona Touch partecipa anche al torneo “Giostra dei Cavalieri”, organizzato dai Treviso Knights. Finora, l’avvio di stagione è stato eccellente, con buone prestazioni a cui sono corrisposti ottimi piazzamenti, perciò speriamo di riuscire a massimizzare i risultati anche in questa occasione.

Rispetto la formazione che è arrivata ad un passo dal conquistare il torneo di Milano, possiamo schierare Valeria, che rimpolpa la pattuglia femminile a disposizione di coach Uto. Per quel che riguarda gli uomini invece, è riconfermato in toto il blocco che ben si è comportato al precedente appuntamento.

Al torneo sono presenti 10 squadre, e ci troveremo ad affrontare Dragoni, Dolomiti, Dolcè e Bersaglieri, e la nostra prima partita di giornata è proprio il derby.

Verona Touch – Dolcè

Conosciamo abbastanza bene i nostri avversari, anche grazie ai numerosi allenamenti che facciamo insieme. Sappiamo cosa temere maggiormente e conosciamo anche i loro difetti; se approcciamo la partita concentrati e con la giusta intensità possiamo far pendere la bilancia a nostro favore. Una volta in campo però non gira tutto a meraviglia e riusciamo a chiudere il primo tempo con qualche difficoltà sul 2-0 grazie alle mete di Nicola e Gigi. In avvio di ripresa Uto sfrutta magistralmente una punizione sui 5 metri e ci assicuriamo il risultato, prima della meta della bandiera per Dolcè e la meta di Mattia che fissano il punteggio sul 4-1, corretto in 6-1 grazie al bonus donne. A parte la vittoria però non c’è grande soddisfazione per la prestazione offerta: sembriamo scarichi.

Verona Touch – Dragoni

Il coach prova a svegliarci, ma anche l’approccio alla seconda partita, contro i Dragoni, non è dei migliori. Giochiamo sotto ritmo e subiamo la difesa ordinata e precisa dei nostri avversari. Sono molto bravi Tabo e Mattia ad alzare la velocità di esecuzione e trovare per due volte Enrica libera all’ala per due comode marcature, che permettono alla nostra Enry di festeggiare degnamente le 100 presenze in maglia Verona Touch. Il vantaggio probabilmente ci toglie quel po’ di concentrazione che ci era rimasta e il secondo tempo è decisamente più brutto del primo. Subiamo una meta da parte dei Dragoni, a cui rispondiamo con la marcatura di Uto; proviamo a dare una scossa, con Manu che sfrutta una buona percussione di Marcello, ma poi la difesa non fa bene il suo lavoro e subiamo un’altra meta dai Dragoni, che nel secondo tempo ci mettono più volte in difficoltà. Alla fine il risultato è 4-2 in nostro favore, ancora una volta da correggere con il bonus donne per il 6-2 finale, ma anche in questo caso c’è poco da festeggiare.

Stavolta nel discorso post partita, Uto è molto più arrabbiato e prova a darci una scossa, probabilmente però non riesce a generare l’effetto desiderato, perché la terza partita, contro i Dolomiti, è forse la più brutta performance, non solo del torneo ma dell’intera stagione.

Verona Touch – Dolomiti

I nostri avversari giocano per lunghi tratti con ben 5 donne in campo, mantenendo un’ottima organizzazione di gioco e chiudendo sempre le nostre linee di corsa, senza lasciarci opzioni semplici. Noi ci mettiamo del nostro giocando in una maniera abbastanza atipica: sembriamo 6 giocatori in giro a caso per il campo piuttosto che una squadra, e le nostre scelte in fase di attacco sono eseguite in maniera lenta e poco efficace. Riusciamo a segnare nel primo tempo con Mattia, che sfrutta la sua velocità e un buon cambio di direzione per bucare nel mezzo la difesa avversaria, ma a parte questa iniziativa personale non creiamo dei veri problemi. Il secondo tempo segue il copione del primo, e ci incaponiamo a voler sfondare la difesa avversaria quando un gioco più organizzato potrebbe darci maggiori vantaggi. Rischiamo il patatrac quando subiamo la meta del pareggio da una loro azione iniziata dopo il quinto tocco, dove sarebbe bastato mantenere una linea difensiva compatta per spegnere le ambizioni avversarie. Fortunatamente sulla ripartenza è ancora Mattia che, con un briciolo di lucidità, riesce a sfruttare il maggior atletismo e segnare la meta del 2-1 che fissa il risultato.

Verona Touch – Bersaglieri

Dopo questa partita abbiamo una pausa lunga in cui provare a riorganizzare le idee e ritrovare la voglia di giocare da squadra. La nostra ultima partita del girone ci vede affrontare i Bersaglieri, che anche se in pochi, mostrano un buon atletismo. Per nostra fortuna ritroviamo un po’ di organizzazione e partendo dalle basi, riusciamo a indirizzare la partita a nostro favore grazie a degli avanzamenti convincenti che ci permettono di aprire varchi nella difesa avversaria. Segniamo 6 mete con 6 giocatori diversi, tutte nate da movimenti di squadra.

Nonostante una prima fase non proprio entusiasmante comunque, chiudiamo il girone al primo posto, con quattro vittorie in altrettante partite. Abbiamo quindi la possibilità di dimostrare, per primi a noi stessi, che sappiamo fare di meglio rispetto quanto espresso fino a questo punto.

L’occasione per risollevare la nostra giornata si presenta con la semifinale contro gli Orange, squadra che con questo torneo comincia la propria stagione, e che da anni è una delle migliori a livello nazionale.

Verona Touch – Orange Touch

La pausa, le parole e la consapevolezza della nostra forza ci permettono di approcciare la partita nel migliore dei modi: giochiamo finalmente con un buon ritmo, ricominciando a far funzionare i movimenti di squadra e soprattutto affrontiamo la partita concentrati, con meno superficialità di quanto mostrato nella prima parte di torneo. La grande efficacia in difesa permette di giocare con più libertà in attacco, dove prima Tabo inventa un ottimo passaggio per l’onnipresente Enrica, che aggiunge un’altra meta al suo bottino, poi sono Uto e Marcello ad innescare le gambe di Mattia. Una piccola incomprensione difensiva permette agli Orange di accorciare, ma la partita è in piena gestione da parte nostra e fissiamo il punteggio sul 4-1 grazie alla marcatura di Manuela.

Finalmente una prestazione concreta e convincente, che ci garantisce l’accesso alla finale, dove affrontiamo i padroni di casa Treviso Knights.

Verona Touch – Treviso Knights

Il loro avvio è come salire su un ring e affrontare Tyson: ci prendono letteralmente a schiaffoni e ogni volta che gli permettiamo di risalire il campo, concludono con una meta. A metà del primo tempo siamo sotto per 3-0, senza clamorosi errori da parte nostra: semplicemente ci hanno surclassato. Forse si sentono arrivati troppo presto, e abbassano un po’ l’intensità di gioco: è una leggerezza che pagano cara, perché prima Marcello manda in meta Mattia, con un bel raddoppio fra i due, poi è proprio Mattia che prende in mano la situazione ed entrando a tutta velocità dal cambio, guida il nostro attacco spostando il fronte di gioco sulla destra per poi servire un’ottima palla a Manu sul lato sinistro lasciato scoperto dai nostri avversari, per il 3-2 con cui andiamo al riposo. La nostra rimonta si completa in avvio di secondo tempo, grazie ad una bella azione combinata fra Marcello e Tabo che recapitano il pallone a Gianluca, che con un tuffo più efficace che elegante, pareggia i conti e iscrive il suo nome per la prima volta fra i marcatori della squadra. Presi dall’entusiasmo per la rimonta completata, esageriamo con l’intensità difensiva e ci facciamo ingolosire con un tentativo di intercetto, che risulta più utile a loro a creare lo spazio dove infilarsi e segnare la comoda meta del 4-3. Non ci abbattiamo e, beneficiando di una punizione in zona di attacco, riusciamo a pareggiare con Nicola, ben assistito da Gigi. Il nostro ultimo attacco poi si spegne sulla linea laterale, e la partita termina in pareggio. Il vincitore uscirà di nuovo fuori dal drop-off.

Un’intelligente tattica ideata da Uto ci fa resistere ai loro primi 12 possessi. Quando finalmente riusciamo ad avere il pallone in mano, proviamo a chiudere la partita, ma sono bravi a bloccarci. Passano i primi due minuti ed esce un altro giocatore. Conteniamo la loro sfuriata, recuperiamo il pallone e avremmo l’occasione per chiudere l’incontro, ma l’ovale scoppia letteralmente dalle mani di Gigi sul passaggio di Marcello. Si va al 3vs3 e la prima palla è in loro possesso: questa volta riescono ad aggirare la nostra difesa e a segnare la meta che chiude la gara e ci relega di nuovo al secondo posto.

Rispetto le precedenti uscite, portiamo a casa un torneo giocato male nella prima fase e molto bene nelle partite decisive. Forse troppi appuntamenti ravvicinati ci hanno un po’ tolto la necessaria concentrazione, o forse il fatto che l’inizio di stagione sia stato molto positivo, ci ha portato a sopravvalutare le nostre capacità. Dobbiamo invece sempre ricordare che funzioniamo bene se giochiamo assieme, sempre a sostegno e pronti ad ascoltare quello che i compagni in campo comunicano, e non possiamo permetterci di sottovalutare nessun avversario.

Molto buona la prova di Mattia, sia in fase di finalizzazione, sia in fase di impostazione del gioco. Nel complesso, buona anche la prova di Tabo, anche se un paio di passaggi a vuoto potevano essere evitati. Sempre una certezza il contributo femminile: Claudia (che arriva a quota 300 presenze, ancora più importanti perchè inframmezzate da due gravidanze!), Enrica, Manuela e Valeria si fanno sempre trovare pronte e reattive, mostrando spesso un miglior approccio alla partita rispetto agli uomini.

Adesso ci prendiamo una piccola pausa dai tornei, sperando di ricaricare le energie mentali in previsione dei prossimi appuntamenti, per il momento guardando ancora dall’alto della classifica tutte le altre squadre.

Ottimo risultato per il Verona Touch al September Touch!

Che inizio di stagione per il Verona Touch! Anche al September Touch, torneo organizzato dai Dragoni per salutare l’arrivo dell’autunno, tiriamo fuori una prestazione molto buona.

Ci presentiamo a quest’appuntamento come leader della classifica nazionale (per quel poco che vale in questo momento della stagione), con una formazione un po’ diversa da quella che tanto bene ha fatto a Belluno e con qualche allenamento in più nelle gambe.

La prima impresa di giornata è riuscire ad arrivare tutti a destinazione: la partenza è più disorganizzata del solito, ma per qualche fortuito caso riusciamo a ritrovarci al campo da gioco, senza dimenticare nessuno lungo la strada. Riusciamo ad avere fra i nostri anche Uto, in dubbio fino all’ultimo visto la febbre che aveva colpito Anna, febbre che però svanisce come per magia durante la notte.

Al torneo partecipano 12 squadre, tra cui spiccano i campioni di Italia Brianza Toucherz, i Leprotti (finalisti l’anno scorso) e la forte squadra francese di Grenoble (dove ha giocato il nostro Gianluca, oggi all’esordio con la maglia del Verona Touch). In questo momento della stagione però non ci sono squadre da sottovalutare, visto che essendo il primo torneo dell’anno, tutti potrebbero presentarsi con nuovi innesti e modi di giocare variati rispetto quanto ricordiamo.

Il nostro girone è composto da Leprotti, Roma e la Barbarian Catasù, e sono proprio loro i nostri primi avversari di giornata, contro cui è importante partire bene per dare il giusto indirizzamento al nostro torneo.

Verona Touch – Barbarian Catasù (7-3)
L’avvio è molto buono: Enrica apre le marcature in collaborazione con Mattia, che poi raddoppia. Uto ci porta sul 3-0, ma a quel punto cominciamo a perdere un po’ di concentrazione e subiamo una meta evitabilissima. Mandiamo in meta anche Claudia e Manu, prima di subire un’altra marcatura dai nostri avversari. Non siamo molto efficaci in difesa e a tratti sembriamo giocare ognuno per i fatti suoi. I Catasù ne approfittano e si portano sul 5-3, ma nel finale si attiva Marcello che, anche se limitato da una contrattura, prima manda in meta Mattia e poi iscrive il suo nome fra i marcatori. 7-3 il risultato finale, ed è la cosa migliore che ci portiamo via da questa partita, perché bisogna ancora trovare la quadra dal punto di vista mentale.

Concentrazione che va trovata in fretta, perché la seconda partita di giornata ci vede affrontare Roma, squadra che non va mai presa sotto gamba.

Verona Touch – Roma Touch (4-2)
La prima parte della partita ci vede giocare un ottimo touch: al primo attacco mandiamo in meta Enrica; dopo la loro ripartenza conquistiamo immediatamente la palla e raddoppiamo con Claudia, poi difendiamo molto bene il loro possesso e al terzo nostro attacco ci portiamo sul 3-0 con la meta di Manu. Non potevamo sperare in miglior avvio, ma a questo punto forse ci rilassiamo, soddisfatti per il punteggio, e subiamo la loro marcatura. Riproviamo a impostare il nostro ritmo, ma siamo un po’ meno efficaci che nei primi minuti. Dopo un paio di tentativi, troviamo il varco giusto e arrotondiamo il risultato sul 4-1 con la meta di Uto. Resta poco tempo e Roma riesce a trovare la seconda meta, anche se poi la loro reazione si esaurisce qui. In difesa manteniamo un’ottima intensità e non concediamo altro. Nel complesso abbiamo giocato molto bene per i primi 6-7 minuti, e poi abbiamo gestito il resto della partita. Non possiamo lamentarci.

Verona Touch – Leprotti (7-0)
L’ultima partita del girone ci vede giocare contro i Leprotti, che a questo torneo si presentano con una formazione atipica. Restano comunque una squadra sempre ostica, per l’ottima organizzazione che riescono sempre a mettere in campo. Li conosciamo e sappiamo che non dobbiamo lasciargli fare il loro gioco, quindi adottiamo un atteggiamento abbastanza aggressivo in difesa e riusciamo a creargli grosse difficoltà nella gestione dei loro possessi. In attacco invece siamo estremamente efficaci e trasformiamo in oro ogni pallone che portiamo a 10 metri dalla loro linea di meta. Segniamo a ripetizione, con Nicola, Mattia, Uto, Tabone e Manu (doppietta per loro), per un 7-0 finale che forse è anche troppo eccessivo.

Il risultato comunque ci permette di classificarci come primi del girone, e grazie alla differenza mete, siamo addirittura la migliore delle prime classificate dei gironi, il che ci permette di saltare un turno di gioco. Beneficiamo di una pausa molto lunga, in cui possiamo rilassarci un po’ in attesa di conoscere il nostro avversario per la semifinale.

Verona Touch – Dragoni (4-1)
Gli incroci del tabellone ci consegnano la sfida contro i padroni di casa Dragoni, che a differenza del torneo di Belluno, sono al gran completo. Il caldo sole autunnale che ci ha accompagnato durante la giornata è tramontato e iniziano ad abbassarsi le temperature. Durante la partita impieghiamo un po’ per rimetterci in moto, e l’inizio non è dei più entusiasmanti. Poi però Uto inizia a spingere sull’acceleratore ed è lui prima a creare l’occasione buona per mandare in meta Manu, poi a raddoppiare, mostrando un’ottima intesa con Tabo e infine a creare scompiglio nella difesa avversaria fino a trovare Enrica liberissima lungo la linea laterale. Ci ritroviamo sul 3-0 ed abbiamo di nuovo un calo nella nostra intensità di gioco. I nostri avversari riescono a trovare il varco giusto e si portano sul 3-1. La partita potrebbe riaprirsi quando una nostra giocata viene letta molto bene dai Dragoni che trovano un intercetto, ma la fuga verso la meta del nostro avversario viene interrotta sul più bello da un prodigioso recupero di Tabo. Ci pensa allora Mattia a chiudere la partita siglando il 4-1. È finale, e un po’ come da pronostico (nel senso che tutti si aspettavano “loro” in finale) ci troviamo a sfidare i Brianza Toucherz.

Verona Touch – Brianza Toucherz (5-6 drop-off)
Giocare contro i campioni di Italia è sempre complicato: sono fortissimi sotto ogni aspetto, tecnico, tattico e atletico, ma in questa occasione possono schierare solo 2 donne, quindi abbiamo almeno il vantaggio di partire con il bonus.

Il loro inizio è perfetto: hanno il possesso, rapido avanzamento e palla schiacciata in meta. Non ci scomponiamo per la loro marcatura e rispondiamo immediatamente con un’ottima percussione, che porta Marcello a bucare da mediano, servendo poi Enrica per il pareggio (“sorprendendo non solo i Brianza, ma persino me” come da dichiarazione della marcatrice).

Difendiamo molto bene sui loro attacchi, tenendo la difesa molto stretta, e cercando di obbligarli a cercare i passaggi lunghi, solo che loro sono molto bravi sia nel fare il passaggio che nel riceverlo e ci troviamo di nuovo in svantaggio. Una volta tornati sui loro 5 metri, li mettiamo in difficoltà, costringendoli più volte al fallo. Alla fine riusciamo a trovare il varco giusto e a pareggiare con Tabo, con tanta fatica. Si vede che loro non sono al meglio, ma quando decidono di spingere diventa difficile contenerli e prima dell’intervallo si portano sul 3-2. Riprende l’incontro, ma la stanchezza per la giornata comincia a farsi sentire per entrambe le squadre, portando a giocare con meno intensità. C’è una lunga fase in cui entrambe le squadre si equivalgono in campo, perdendo di efficacia, poi però i campioni di Italia trovano la giocata giusta e si portano sul 4-2. Subiamo un po’ questa loro meta e ci complichiamo la vita, concedendogli anche una meta semplice, che porta il punteggio sul 5-2. In qualche modo abbiamo un moto di orgoglio e riusciamo ad accorciare sul 5-3 con Mattia, ma il concetto è che noi fatichiamo molto più per creare situazioni pericolose, mentre loro danno sempre l’impressione di giocare col freno a mano tirato e che se volessero, potrebbero chiudere la partita in ogni momento. Due chiamate arbitrali discutibili (una a favore nostro, una per i nostri avversari) non cambiano il risultato, e il tempo regolamentare si chiude in parità (grazie al bonus). La finale si decide al drop-off, e si parte con la palla a favore dei Brianza. Il loro attacco è difeso abbastanza bene, ma arrivati all’ultimo tocco, ci lasciamo ingolosire da quello che sembra un semplice tocco sul loro mediano. Questo è tutto quel che gli serve per creare lo spazio necessario a far infilare l’ala che riceve lo scarico e segna. Abbiamo una chance anche noi, ma non riusciamo a eludere la loro difesa e la partita finisce così, con il punteggio di 6-5 al drop off e qualche rammarico per l’occasione non sfruttata pienamente.

Tutto sommato però possiamo considerarci soddisfatti per il nostro torneo: non abbiamo giocato sempre al meglio, e forse in qualche partita avremmo potuto essere più decisi e concentrati, ma siamo riusciti ad indirizzare le partite come volevamo. Anche la nostra finale è stata giocata in maniera più che accettabile, è mancata forse un po’ di lucidità e cattiveria in più per riuscire a portare il risultato a nostro favore.

Il secondo posto comunque ci lascia in testa al ranking per un’altra settimana, situazione che ci presenta da favoriti anche al prossimo appuntamento del torneo dei Treviso Knights.

Per le prestazioni individuali, da segnalare il buon esordio di Gianluca, che nonostante i pochi allenamenti con noi e la mancanza di alcuni automatismi nei movimenti in campo, fa il suo e non perde la rotta nemmeno nelle partite più complicate. Tra gli uomini, ottima prova di Uto, sia come assistman, che come finalizzatore, oltre che come leader della squadra, e prova di grande sostanza di Marcello, che nonostante una piccola contrattura, dà un enorme contributo soprattutto in fase offensiva. Sempre eccellente il lavoro di Manuela, che forse finisce il torneo in debito di ossigeno e poca lucidità, ma per tutta la giornata è stata una spina nel fianco dei nostri avversari (premiata anche come miglior giocatrice del torneo); grande prova anche di Enrica, a cui oltre al solito contributo, viene chiesto anche di fare qualche cambio di posizione con Manu (per permetterle di rifiatare), e anche a link non sfigura mai. Avanti così, verso il prossimo appuntamento!