Il 28 maggio 2022 resterà un giorno storico per il Verona Touch: dopo poco più di 11 anni e 426 partite giocate, dopo che 85 giocatori hanno fieramente indossato la maglietta gialloblu, dopo almeno 10 gravidanze e altrettanti infortuni più o meno seri, dopo addii e ritorni, dopo incomprensioni e problemi che a volte hanno messo in dubbio la continuità del gruppo, dopo stagioni alquanto deprimenti, in cui bisognava inventarsi i modi per riuscire a fare degli allenamenti che avessero un minimo di senso (visti i numeri di persone a disposizione), per la prima volta in assoluto nella nostra storia abbiamo avuto le persone sufficienti per riuscire a presentarci con due buone squadre ai tornei! Nel nostro piccolo, è stato un enorme successo, che ripaga gli sforzi che tutti abbiamo fatto in questi anni, il tempo dedicato al touch, gli infiniti scazzi e i fragili equilibri che sempre vanno considerati quando si tratta di far convivere assieme persone tanto diverse fra loro, per età e modi di fare e pensare.

Ma, nonostante la soddisfazione per essere riusciti ad arrivare a questo, tutto sommato mi è molto aver dovuto dividere la squadra in due: alla fine la cosa più bella di questo gioco è proprio vivere i tornei assieme ai tuoi compagni, sapere che anche se in settimana ti sei arrabiato con quello lì perché ancora non è capace di fare il dump&split, alla fine sei contento se in partita gioca al tuo fianco ed è pronto a sostenerti sia nel bene che nel male; credo che il gruppo e il senso di appartenenza a qualcosa lo costruisci in allenamento, e la partita è semplicemente il concretizzarsi di tutto il lavoro fatto prima; perciò dividere in due il gruppone e non poter festeggiare o rattristarsi insieme a tutti i compagni è un po’ un peccato. D’altra parte però, se per l’ultima occasione dell’anno avevamo a disposizione 21 giocatori, sarebbe stato ugualmente un problema dover dire a 5 persone che non potevano venire per raggiunti limiti di iscrivibili! E quindi il fatto di avere i due tornei in concomitanza è stata una ghiotta possibilità che sarebbe stato stupido lasciarsi sfuggire.

E dopo questa sdolcinata e malinconica introduzione, passiamo ai fatti!

Coach Uto decide la divisione della squadra e il sottoscritto finisce nel team che parteciperà al torneo di Padova (ovviamente in base alla squadra in cui si è stati selezionati, ognuno dirà che il suo torneo era di livello più tosto dell’altro, e io non mi sottrarrò a questo commento: a Padova il torneo era più difficile, sia chiaro!).

Per nostra fortuna (soprattutto mia), la giornata, anche se afosa, si presenta con un cielo coperto e con folate di vento che aiutano a tollerare le temperature di questo mese di maggio che somiglia a luglio inoltrato.

Approcciamo le partite del girone con relativa calma e poco riscaldamento, un po’ distratti dai bomboloni che il buon Mario ci ha portato per festeggiare il suo ritorno in campo dopo tanto tempo, e un po’ perché ci sembra uno spreco utilizzare le nostre esigue forze in riscaldamento, considerando che i cambi sono limitati.

Entriamo in campo per la prima partita quasi a freddo, almeno io, ma ci mettiamo molto poco ad adeguarci al ritmo gara.

VRT – Scambio di Lingue Barbarians

Anche i nostri avversari possono schierare due formazioni, e noi giochiamo contro la seconda squadra. Che tanto seconda non è, almeno dal punto di vista atletico, perché corrono parecchio, di sicuro più di noi. Conteniamo le loro prime folate offensive, poi finalmente è Mario che bagna il suo ritorno con la prima meta di giornata, ben servito da Gigi.

Riusciamo anche a raddoppiare, con una bella combinazione Gianluca-Uto, che permette al coach-capitano di scrivere il suo nome tra i marcatori e sembra indirizzare la partita verso un comodo risultato.

Forse facciamo l’errore di rilassarci e veniamo immediatamente puniti con un uno-due dei nostri avversari che raddrizzano il risultato e il primo tempo si chiude in parità. Non abbiamo particolari ansie e rientriamo in campo abbastanza convinti. Ancora Uto riesce a segnare, questa volta giocando una palla sui sette metri assieme a Francesco, e poi dopo essere stati graziati dai nostri avversari che sbagliano linea di meta e segnano oltre il fondocampo, ancora Uto chiude il discorso sfruttando una penalità e battendo rapido un tap di punizione. 4-2 finale che tutto sommato ci soddisfa e ci carica di aspettative.

VRT – Thiene

Nuova squadra di Italia Touch, che potrà avere un bel futuro se prosegue con questo spirito e atteggiamento. Sono tutti ragazzi di circa 16 anni, che hanno una buona base di rugby. Devono capire ancora qualche meccanismo del touch, ma i fondamentali ci sono.

Siamo una squadra di vecchi marpioni e quindi riusciamo a indirizzare le cose a nostro vantaggio. Il risultato è anche troppo penalizzante per loro, ma alla fine è quello che succede quando giochi e sei una squadra all’inizio del tuo percorso.

Chiudiamo con 8 mete segnate, a cui aggiungere due mete di bonus per un rotondo 10-0 da consegnare alle statistiche.

Due vittorie nel girone ci garantiscono almeno la terza posizione in classifica. Si tratta di vedere dove possiamo arrivare.

VRT – Leprotti

Questa è un po’ la partita decisiva. Abbiamo anche il bonus a nostro vantaggio, ma se giochiamo in maniera passiva è difficile gestire il risultato. In difesa subiamo un po’ troppo il loro movimento a fisarmonica e non riusciamo a infastidirli, anzi sembra che li attendiamo. E una squadra come i Leprotti non aspetta altro che il momento giusto per colpire…altro che lepri, sono dei velenosissimi aspidi! Ci troviamo in men che non si dica sotto di due mete, poi Valeria accorcia le distanze. Subiamo la meta del 3-1, e solo un paio di difese da cineteca di Martina in versione rottweiler da guardia ci salvano dall’imbarcata. Gianluca accorcia le distanze e andiamo alla pausa in svantaggio di una marcatura. Rientrati in campo, la situazione non migliora: subiamo quasi subito una nuova meta, gestiamo male qualche pallone di troppo in avanti e alla fine capitoliamo un’altra volta. Riaccendiamo qualche speranza con un’altra bella meta cercata da Gianluca, conteniamo dignitosamente un attacco avversario e entriamo nell’ultimo minuto. Abbiamo palla e dobbiamo risalire tutto il campo; all’incirca a metà campo beneficiamo di una punizione per fuorigioco e sembra fatta: abbiamo 6 tocchi, siamo già nella loro metà campo, manca ormai meno di un minuto… si tratta solo di tenere la palla. Ed ecco il patatrac: un passaggio banale di Uto a Francesco, la palla quasi tra le mani quando arriva una forte folata di vento che sposta letteralmente il pallone e a Francesco non rimane che contare i moscerini che gli restano fra i palmi. Sappiamo tutti cosa sta per succedere: i Leprotti Mannari fiutano l’odore della preda ferita, due frecce ad alta velocità, suono della sirena, ultimo pallone giocabile, finta di passaggio, corsa ad allargare e buco fra centro e link che gli permette di segnare la comoda meta della vittoria. Niente da dire se non bravi a loro e polli a noi per essere arrivati a quel momento in quella situazione.

VRT – Treviso Knights

Oh, questa partita è molto semplice da descrivere: non ci abbiamo capito nulla! Semplicemente correvano ad una velocità doppia rispetto a noi, e quando sei sempre impegnato a rincorrere, è difficile riuscire a fare qualcosa di buono. A parte la prima meta, che subiamo per uno dei pochissimi errori difensivi di Enrica (costretta a giocare in ruolo non suo), le altre marcature arrivano dal fatto che per contenere le loro sgroppate, dovevamo costantemente raddoppiare in difesa e quindi eravamo sempre in ritardo nel rientro. Alla fine, la partita si chiude sul 4-0 forse perché loro si accontentano e non vogliono esagerare, però è stata una performance decisamente da dimenticare.

Questo risultato ci relega al terzo posto, che vuol dire andare a competere per il quinto posto finale.

VRT – Tiki Touch

Ecco, a mio giudizio la miglior partita di giornata, contro una squadra dagli ottimi mezzi atletici e con buona tecnica. Il risultato finale non era per nulla scontato. Segniamo per primi con Dario che trova lo spazio giusto fra link ed ala avversaria. Raddoppiamo con una bella meta di Gigi in tuffo che segna sui piedi dell’avversario lento a riposizionarsi, poi subiamo una prima marcatura dagli avversari, quindi Gianluca ci riporta avanti ancora in tuffo e riaprendo tutte le ferite che si erano appena rimarginate dopo il torneo de l’Aquila. Prima della sosta, subiamo il 3-2, ma non sentiamo nessuna pressione per il loro ritorno.

Alla ripresa è Mario che mette nuovamente il suo nome fra i marcatori e poi Dario ci dà la meta della relativa tranquillità. Abbassiamo un po’ i ritmi e subiamo un parziale recupero di due mete, ma non andiamo mai realmente in affanno. La partita la gestiamo con intelligenza e il risultato finale e un 5-4 che ci porta a giocare per il quinto posto.

VRT – Scambio di Lingue B

È la riproposizione della prima partita. L’unica differenza è che siamo stanchi. Anche loro però, e infatti giochiamo su ritmi che sono alla metà del precedente incontro. Il primo tempo addirittura termina sullo 0-0. Dopo un inizio ripresa con lo stesso andazzo, Uto riesce finalmente a scardinare la difesa avversaria fornendo poi un’ottima palla a Valeria che segna in tuffo. Chiude i discorsi Mario, che festeggia la duecentesima presenza con meta decisiva e indossando i gradi di capitano. La cosa ottima anche in questo caso è l’attenzione difensiva, dove riusciamo praticamente sempre a disinnescare le loro azioni.

Alla fine, un quinto posto che comunque ci può lasciare soddisfatti come risultato, anche se entrare fra le prime quattro era ampiamente alla nostra portata. Purtroppo, in attacco abbiamo giocato un po’ maluccio, non siamo mai riusciti ad innescare le nostre ali, che infatti hanno disputato un’enorme prestazione difensiva (non solo Martina, ma anche Claudia non ha sbagliato quasi nulla), ma offensivamente non hanno visto una palla che fosse una… incaponendoci a giocare in mezzo, abbiamo facilitato le cose ai nostri avversari e ci siamo privati di un’utile opzione per essere pericolosi.

D’altra parte, qualche limite atletico è emerso, e quando inizia ad esserci la fatica e poco ossigeno, è più difficile pensare a cosa fare per provare a segnare.

Ultima cosa, un’enorme Grazie a Claudia, Enrica e Martina, che oltre a giocare senza cambi o in ruoli in cui si sentono meno a loro agio, sono state anche buttate nella mischia ad arbitrare le partite che competevano alla squadra, e hanno fatto tutto questo con grande disponibilità e sempre sorridenti!

Adesso ci rimane solo il torneo delle Finali. Sarà una storia a sé, con altri attori, ma quello che conta è che tutti saremo pronti a fare la nostra parte quando verremo chiamati in causa. Vediamo di chiudere al meglio questa ottima stagione!