I segnali vanno colti. Questo il grande insegnamento che ci portiamo a casa da Napoli! A parte gli scherzi, una trasferta che già l’anno scorso era stata “particolare”, anche quest’anno si è rivelata ricca di eventi, alcuni dei quali avremmo volentieri evitato.
Ma andiamo con ordine: a gennaio facciamo i conti per capire quanti saremmo stati a poterci muovere per questa tappa di campionato e i numeri sono scarsi ma sufficienti… 9 persone in tutto, sicuramente poche donne, solo tre, ma conoscendole sappiamo che valgono almeno per 6, quindi la decisione è presa, si va a Napoli! Praticamente il giorno dopo aver prenotato volo e alloggio, ecco il primo indizio: Marcello deve fare un piccolo intervento al ginocchio che lo obbligherà al riposo (sottolineo “Marcello” e “riposo” nella stessa frase) per qualche settimana, quindi perdiamo un giocatore. Con una meritoria opera di convincimento, riusciamo a sostituire Marcello con Mattia, quindi la situazione rimane sotto controllo.
Passa una settimana e il buon Franco decide che, da grande appassionato di Lego qual è, vuole immedesimarsi prepotentemente nel mondo dei mattoncini e trasforma la sua mano sinistra nella mano di una mini-figure, rompendosi (e operandosi) il tendine dell’anulare. Restiamo quindi in 8, e per evitare possibili infortuni dell’ultimo secondo, decidiamo anche di cancellare l’allenamento del mercoledì pre-partenza.
Una piccola speranza si fa largo nelle nostre menti quando Landino e Tabone ci fanno sapere che alla fine riusciranno a presentarsi al campo anche loro, seppur in ritardo. Dai, che forse ci sarà la possibilità di respirare un po’!
Quando il giorno della partenza (un venerdì 17…) la pista dell’aeroporto di Bergamo è invasa dalle lepri che fanno ritardare il decollo, e chi arriva da Verona rimane chiuso in aereo perché non ci sono scalette disponibili per lo sbarco, avremo dovuto capire che il destino ci stava urlando a gran voce di lasciar perdere tutto e restare a fare i turisti in città!
Ma invece no! E così dopo un venerdì passato tra corse in taxi che sembra di essere in un videogame, poi a zonzo per Napoli, con l’imbarazzo della scelta fra una pizza fritta e un Geffer, e una notte passata a sentire il “ticchete-ti ticchete-ta” della persona al piano di sopra che passeggia con i tacchi a qualunque ora, il sabato ci svegliamo pimpanti e convinti dei nostri mezzi e siamo pronti a raggiungere il campo. Ma gli intoppi e i segnali non sono ancora finiti… Manu dimentica la borsa sul treno! Alla faccia di tutti i luoghi comuni però, inaspettatamente un controllore la trova ed è possibile anche recuperarla, senza che manchi nulla. Forse se avesse dovuto gironzolare tutto il giorno alla ricerca della borsa perduta sarebbe stato meglio, ma con il senno del poi son bravi tutti…
E quindi, dopo tutti questi eventi che potevano farci capire che non sarebbe stato il torneo più semplice da affrontare, riusciamo finalmente a raggiungere gli spogliatoi e a prepararci per le partite.
Un anno fa, in questo momento appena prima dell’inizio del torneo, cominciò a diluviare. Stavolta c’è una bellissima giornata soleggiata e primaverile e sembra proprio che partecipare a questo evento sia stata un’idea geniale. Cosa mai potrà andare male?
Non è che ci sia tanto da dirci prima di cominciare a giocare: ci sono 2 cambi nel box, sappiamo che il torneo è lungo, dobbiamo cercare di conservarci finché non arrivano i rinforzi.
VRT – Toccati
La prima partita ci permette di trovare un equilibrio nella squadra, visto che ci sono alcuni giocatori che si trovano in ruoli diversi dal solito. La difesa dei nostri avversari ha ancora qualche difficoltà a muoversi in maniera strutturata, quindi troviamo spesso degli spazi in cui inserirci e ci portiamo in netto vantaggio grazie alle mete di Nicola e Mattia. Poi Gigi è furbo a battere rapidamente una punizione e a segnare, quindi una delle mete più belle della giornata, tutta gestita dalle nostre donne, con Manu che porta scompiglio nella difesa, prova un passaggio a scavalcare il difensore verso Moira, che riceve, ipnotizza il suo avversario e scarica per Martina, per andare a marcare un bellissimo 4-0. Le ultime due mete sono ad opera di Dario e ancora Mattia.
Un buon inizio, giocato ad un ritmo calmo, ma con le accelerazioni date nei momenti giusti.
VRT – L’Aquila Touch
La seconda partita è quella che definirà l’andazzo del torneo: se dovessimo vincere, avremmo ottime possibilità di passare il turno e andare a giocarci la vittoria, in caso di sconfitta diventerebbe tutto molto più complicato.
Non possiamo fare ovviamente nessun cambio alla formazione, quindi poche parole e tanta concentrazione.
Gli aquilani giocano in maniera più ordinata e lasciano molti meno spazi in cui provare a colpire. Ci vuole la solita finta di Moira per scardinare la difesa avversaria e riuscire a creare lo spazio per la meta in ginocchio di Dario. Ed è ancora Moira che dopo una doppia 32 serve un bel pallone di ritorno per Nicola per il raddoppio, che poi ricambia a ruoli invertiti, facendole siglare la meta del 3-0. Prima della fine della partita subiamo anche la meta del 3-1 finale, con la nostra difesa un po’ pigra nel rientrare che viene immediatamente punita.
Buona partita, dove abbiamo cercato di amministrare il vantaggio e abbiamo cercato di evitare situazioni di gioco forzate. Meglio arrivare al sesto tocco senza combinare nulla, piuttosto che provare dei passaggi improbabili che possono creare pericolosi capovolgimenti di fronte.
VRT – Orange Touch
Finalmente arrivano Landino e Tabone, gli ultimi due rinforzi, che dopo una mattinata impegnata fra esami e viaggi hanno raggiunto il campo e si uniscono alla squadra. Giusto il tempo di vestirsi e siamo pronti a scendere in campo, senza nemmeno il tempo di organizzarsi un minimo.
La partita è decisamente più importante per loro, visto che hanno pareggiato con L’Aquila, quindi se non dovessero vincere andrebbero alla conta delle mete.
I bellunesi entrano in campo più pimpanti e corrono un po’ più di noi. Ci facciamo fregare come dei pollastri in occasione della prima meta, ma è una situazione ampiamente recuperabile. Infatti sfoderiamo probabilmente i più bei 5 minuti di gioco della mattinata, cominciando a spingere in attacco e a salire di intensità in difesa. I risultati si vedono subito perché riusciamo a segnare con Tabo e Lando, sempre serviti benissimo da un’inesauribile Manu, che poi ha anche la soddisfazione di siglare il 3-1. A questo punto però, come ogni tanto ci succede, arriva il blocco. Forse il pensiero di aver ribaltato il risultato e aver scavato un piccolo solco nel punteggio, o l’idea di potersi risparmiare in vista delle altre partite, o magari anche solo il pensiero che, essendo arrivati i rinforzi potevamo “faticare” meno, ci ha fatto concludere la partita nel peggiore dei modi: abbiamo praticamente smesso di correre e c’è stato un netto calo di concentrazione, che ci ha portato a fare degli errori sanguinosi in difesa, dove abbiamo letteralmente regalato le mete ai nostri avversari, che poi una volta agguantato il pareggio, sulle ali dell’entusiasmo sono riusciti ad andare a vincere la partita, chiudendo sul 4-3. Una partita assurda, dove abbiamo dato l’idea di poter tranquillamente portare a casa il risultato e invece ci siamo ritrovati con un pugno di mosche e il percorso nel torneo più complicato. Come al solito, tanti rimpianti e recriminazioni.
VRT – ProSabina
Ancora un po’ con l’umore sotto i tacchetti dopo la partita dai due volti contro gli Orange andiamo a disputare l’ultima partita del girone, che ci vede affrontare la ProSabina, altra squadra nuovissima all’interno di Italia Touch.
La partita si mette subito in discesa per noi, che possiamo comodamente gestire il ritmo di gioco. I nostri avversari mostrano ancora una notevole inesperienza e se in attacco si ostinano a puntare sempre nella stessa zona, senza mai cambiare fronte di gioco facilitando le nostre chiusure, in difesa lasciano ancora troppo spazio per non approfittare. Segniamo 7 mete e conquistiamo il secondo posto nel girone che ci fa accedere alla semifinale, sapendo che il touch giocato finora è abbastanza lontano da quello che possiamo fare.
VRT – Scambio di Lingue
Si arriva così alla semifinale contro gli Scambio, riproposizione esatta della semifinale giocata sette giorni prima al torneo di Varese. Chissà che il risultato non riesca ad essere lo stesso anche oggi…
Facciamo qualche piccolo aggiustamento dei ruoli e siamo pronti a giocare. L’avvio di partita è prudente da parte di entrambe le squadre, perché sappiamo che un errore può essere pagato caro. Lavoriamo molto bene in difesa, mantenendo le giuste distanze e aiutandoci quando i compagni sono in ritardo o mal posizionati. Martina fa un paio di salvataggi fenomenali all’ala, rimediando anche un’involontaria scarpata in faccia a seguito di un tuffo, Roby è preciso e concentrato e copre le spalle a Gigi in un paio di occasioni, Moira e Manuela si alternano fra link e ala e corrono instancabilmente su e giù per il campo. Insomma, il primo tempo è giocato molto bene, forse poca fantasia in attacco (anche se un paio di passaggi al largo avevano messo in difficoltà gli avversari… peccato fossero in avanti), ma in difesa teniamo senza grossi affanni.
La pausa ci permette di fare il punto della situazione: possiamo provare ad aumentare un po’ l’intensità, la partita è alla nostra portata. Rientriamo in campo convinti, ma dopo pochi minuti, ecco il concretizzarsi di tutti i segnali ricevuti e non compresi che avevano accompagnato questo viaggio: nel ricevere un passaggio, il tendine di Achille di Manu decide di lacerarsi, lasciando la nostra giocatrice a terra, senza la possibilità di rialzarsi. Purtroppo, non c’è granché da fare o da dire. Essendoci passato, la rottura del tendine succede spesso senza un vero motivo, senza avvisaglie che qualcosa non va. Semplicemente può arrivare quel momento in cui fai un movimento ripetuto migliaia di volte, che però in quell’occasione non è tollerato dal fisico. E il risultato è che per qualche mese Manu potrà godersi del meritato riposo, per poi ricominciare a lavorare sulla gamba per poter tornare più forte di prima! In bocca al lupo per il recupero!
L’infortunio, oltre che darci dispiacere e farci preoccupare, ci obbliga anche a dover giocare con solo 2 donne, quindi con 2 mete di penalità. La partita riprende e poco dopo, forse complice anche il momento appena vissuto, subiamo la loro meta. Abbiamo una buona reazione, perché ci ributtiamo in avanti e proviamo a creare, anche se la loro difesa lavora molto bene. Alla fine, riusciamo a segnare la meta del pareggio grazie a Mattia che sfrutta un vantaggio su fuorigioco. Proviamo a ributtarci avanti, ma il tempo è ormai finito, perciò terminiamo la partita sul 3-1 e dovremo andare a giocare per il terzo posto.
VRT – TurtleIn
Dopo una specie di seduta psicologica per riprenderci dalla situazione, possiamo affrontare la nostra finalina.
Andiamo a giocare contro i TurtleIn, che finalmente fanno il loro ritorno ufficiale in campionato con il loro nome, dopo aver raggiunto anche la finale nazionale nel 2015.
Ovviamente partiamo in svantaggio anche in questa partita, e giochiamo anche senza Nicola che accompagna Manuela in ospedale, però stavolta abbiamo qualcosa in più che ci spinge a tirare fuori energie che forse non sapevamo di avere. Il primo tempo è giocato più con il cuore che con la testa, e infatti corriamo tanto, ci impegniamo ancora di più, ma a volte facciamo errori dettati dalla troppa voglia di fare. È un bel primo tempo che si chiude sul 3-3 con le mete di Martina e Mattia, e sempre lo zampino di Moira, onnipresente in tutte le situazioni pericolose. Il secondo tempo invece non ha storia: alziamo il livello di attenzione, manteniamo alta l’intensità di gioco, continuiamo a fare degli errori ma forziamo all’errore anche gli avversari e quindi il pallone torna in nostro possesso. Diventiamo anche un po’ più cinici e puntiamo alla meta con convinzione e alla fine riusciamo a segnare con Roby e Moira, ben ispirati da Tabo e ci portiamo in vantaggio con la meta del 6-5 di Mattia. Quando suona la sirena è un po’ come una liberazione.
Chiudiamo il torneo con un terzo posto che sappiamo poteva essere qualcosa di più, visto che siamo stati protagonisti in negativo della partita decisiva del girone.
Purtroppo l’infortunio di Manuela è la cosa più grave che ci portiamo a casa da questa trasferta, e sarà un’assenza pesante che sentiremo per parecchio tempo.
D’altra parte, possiamo essere molto contenti per le superlative prestazioni di Moira e Martina, che hanno giocato la totalità delle 6 partite da protagoniste in ruoli tutt’altro che riposanti, non lamentandosi mai, anzi, essendo sempre propositive e a supporto del gioco.
Ottimo torneo anche da parte di Roby, che si è destreggiato bene in un ruolo non suo e poi ha saputo dare l’apporto che ci si aspetta quando è potuto tornare a fare il link. Molto bene Lando e Tabo, che pur non allenandosi sono riusciti ad integrarsi immediatamente e a contribuire in maniera significativa alla buona riuscita del torneo, sia in campo che fuori.
Sempre concreto ed efficiente Nicola, che dove lo metti sta e fa bene, ma nel vero senso letterale, anche quando è stato chiamato a fare il crocerossino, accompagnando Manuela in ospedale (per i dettagli dell’esperienza, chiedere al diretto interessato).
Anche Dario ha messo del suo nel torneo, con la pecca della partita persa con gli Orange dove si è uniformato all’andazzo di squadra.
Benissimo Mattia, che in questa occasione è riuscito ad essere più finalizzatore che assist-man, ma soprattutto è stato da guida per tutti in campo.
A parte me e Dario, in questa occasione siamo riusciti a schierare una squadra composta da giocatori degli anni 90/2000. Una buona situazione per il futuro!
La nostra serata poi è finita al b&b dove abbiamo atteso il ritorno dall’ospedale di Nico e Manu, per poi concludere la giornata con pizza e sfogliatelle.
Adesso però arriva il momento difficile: abbiamo 3 infortunati in squadra, alcuni sono già sulla via del recupero, mentre per altri ci vorrà un po’ più di tempo. Ci sono ancora tante occasioni per giocare e per fare bene e dobbiamo capire che certe occasioni vanno colte quando si presentano. Bisogna fare del nostro meglio sempre, anche per chi è a casa forzatamente e non vede l’ora di poter tornare a giocare. Facciamolo anche per i nostri compagni: testa, gambe e cuore. Sempre.