Ed eccoci partecipare alla seconda tappa di questo campionato, in quel di Abbiategrasso, al torneo organizzato dai locali PappaTouch.

Per questo evento possiamo presentarci a pieno regime, potendo schierare oltre i 16 giocatori anche un arbitro full time (Mattia) e Uto coach a tempo pieno. Fra i giocatori, schieriamo addirittura 8 donne, con l’esordio assoluto di Vittoria. Per la prima volta anche le ragazze potranno saltare delle partite! Una cosa mai successa prima.

La rappresentanza femminile al gran completo

Le tempistiche del torneo ci permettono una partenza rilassata, ma probabilmente ne abusiamo un po’ troppo e, complici la guida “prudente” e la sosta in Autogrill invocata a gran voce dalla carovana veronese, arriviamo al campo con soli 10 minuti di anticipo rispetto l’inizio delle partite. La cosa indispone altamente il coach, che comincia a cazziarci da subito, giusto per mettere in chiaro che la giornata non è da intendersi come una scampagnata.

Rispetto la tappa di Napoli, la giornata è decisamente migliore, con un bel sole e temperature assolutamente gradevoli, che invogliano i più coraggiosi a giocare a mezze maniche per cominciare a ricreare quelle invidiabili abbronzature pezzate che fanno sfracelli sulle spiagge e che tanto sono mancate in questi ultimi anni. Qualcuno, a fine giornata, porterà sul cranio incautamente rasato giusto prima del torneo i segni dei primi soli primaverili.

A causa del nostro arrivo all’ultimo, non c’è tempo per un riscaldamento serio e nemmeno per un discorso coerente: ci vengono date giusto le posizioni da tenere in campo e un paio di concetti, ma la prima partita è lasciata abbastanza all’improvvisazione.

VRT – PappaTouch

I padroni di casa fanno il loro ritorno nel campionato italiano dopo aver già partecipato alcuni anni fa. La squadra è ancora inesperta, quindi abbiamo vita abbastanza facile in attacco potendo giocare sul fatto che i loro arretramenti sono spesso incorretti e rimangono in fuorigioco. Le prime due mete del torneo sono segnate da Gigi, ben servito prima da Francesco poi da Roberto, proprio grazie al fatto che attacchiamo sul giocatore in fuorigioco sfruttando il vantaggio concesso dall’arbitro. La terza meta che ci porta al riposo la segna Gianluca che si invola tra i due avversari e non viene raggiunto da nessun’altro. Nella pausa, Uto ci chiede di provare a variare il fronte di gioco per vedere se riusciamo a mettere in pratica quello che abbiamo provato negli ultimi allenamenti, ma le cose non funzionano sempre come vorremmo, anzi… per fortuna, sul finale di partita torniamo a segnare ancora con Gianluca, innescato da un bello scarico di Damiano, e poi con Roby, che buca i colpevoli difensori avversari, lenti nel riposizionamento. Partita giocata non benissimo, con qualche amnesia difensiva che fortunatamente non crea problemi, e poca organizzazione in attacco, ma il risultato lo portiamo a casa senza troppi patemi, che alla fine è quello che conta.

VRT – Dragoni

Con un po’ di tempo a disposizione, riusciamo a riorganizzare le cose, ad aggiustarci in campo e a focalizzarci su quei due-tre dettagli che servono per migliorare la prestazione, e quella che giochiamo contro i Dragoni è decisamente la miglior partita giocata da parecchio tempo, in termini di intensità, ritmo, coordinazione e cooperazione fra tutti i giocatori in campo, voglia di segnare e aggressività difensiva. Vero è che i Dragoni schierano tanti giocatori nuovi con pochissima esperienza, ma spesso, proprio in queste situazioni, abbiamo dato il peggio di noi stessi, adagiandoci su ritmi bassi e mostrando poca convinzione. In questa partita invece spingiamo dall’inizio alla fine, dal primo drive all’ultimo tocco, con il contributo di tutti. Gigi decide che al termine del torneo vuole essere omaggiato dalle birre dei compagni e offre assist a Francesco e Diletta per le loro prime marcature, Marcello crea scompiglio nella difesa avversaria e dispensa palloni da schiacciare in meta per Nicola e Manu, Moira approfitta dell’inesperienza di alcuni avversari e inventa linee di corsa che la portano in meta in perfetta solitudine, Damiano riesce a sciogliersi dal torpore e in piena progressione saluta la difesa avversaria e va a segnare.

Alla fine, il punteggio sarà un 9 a 1 frutto di un’ottima pressione difensiva e un’inesauribile propensione offensiva. Per la prima volta da tanto tempo Uto ci fa anche i complimenti e non riesce a lamentarsi proprio di nulla!

VRT – Leprotti

Dopo una partita giocata in maniera così convincente, ci si aspetterebbe un proseguimento di torneo sull’onda dell’entusiasmo. E invece il patatrac è proprio lì ad aspettarci dietro l’angolo e puntuale, arriva.

L’inizio non è per nulla negativo, anzi un paio di difese aggressive ci permettono di recuperare palloni in zona pericolosa e riusciamo a passare in vantaggio con Gianluca. Falliamo il raddoppio per eccesso di confidenza e subiamo il pareggio per una difesa dove la comunicazione è assente e inseguiamo il mediano. Forse il fatto di aver giocato bene e non aver capitalizzato ci indispettisce (o almeno, ammetto che per me è andata così) e cominciamo a voler strafare. La difesa non aggredisce in maniera organizzata, in attacco proviamo spesso uno scarico di troppo forzando le situazioni e complicandoci inutilmente la vita, loro ci mettono in crisi con le corse a bucare del mediano e non riusciamo a reagire per contenerli. Subiamo la meta del 2 a 1 per il più classico degli errori con link, ala e centrale che vanno a caccia del mediano in area di meta, lasciandogli la comodissima opzione di passaggio per la facile marcatura. Questa meta ci innervosisce eccessivamente, perché la situazione sarebbe ampiamente recuperabile, ma se la testa non ragiona è difficile far funzionare le gambe in maniera utile e i nostri attacchi non portano più a situazioni vantaggiose. Sul finire della partita, proprio sul suono della sirena, ci viene fischiato un fuorigioco, e mentre i nostri avversari battono la punizione, noi stiamo ancora discutendo sul chi ha fatto cosa e subiamo una delle mete più fastidiose di sempre da accettare, che fissa il risultato sul 3 a 1, e solo in virtù del bonus donne in nostro favore non viene registrato come una sconfitta nelle nostre statistiche.

VRT – Bersaglieri Sanniti

Ancora frastornati dalla pessima performance, approcciamo l’ultima partita del girone. A causa del pareggio precedente, è probabile che la prima classificata del girone si decida sulla base della differenza mete, perciò sarebbe importante vincere, segnando tanto. Purtroppo, non tutti hanno resettato la testa, quindi la partita scorre nervosa. Non riusciamo a difendere con aggressività e in attacco ci incaponiamo a giocare nello stretto piuttosto che cercare spazio al largo. Il risultato è che la partita è frammentata e brutta e soffriamo più del dovuto. C’è il solo Marcello che riesce a creare qualcosa ed infatti è lui a servire i palloni per le mete di Damiano, Enrica e Diletta (gran numero, con presa in tuffo e marcatura spettacolare). In difesa continuiamo a commettere errori banali e subiamo due mete dai nostri avversari. Fortunatamente anche in questa partita beneficiamo del bonus donne a nostro vantaggio, quindi il risultato finale di 5-2 sembra raccontare di una partita vinta agevolmente, ma la storia è stata ben diversa.

I facinorosi ultrà del Verona Touch a bordo campo non fanno mai mancare il supporto ai propri beniamini

Semifinale: VRT – Treviso Knights

Riusciamo ad arrivare primi nel girone grazie alla differenza mete favorevole (nonostante i rivali avessero le mete di malus sul groppone, chiudiamo con solo una marcatura di vantaggio rispetto a loro, segno di un attacco abbastanza asfittico). La prima posizione ci mette di fronte alla semifinale con i Treviso Knights, contro i quali c’è in palio anche la Coppa vinta dalle ragazze delle due squadre lo scorso luglio.

La partita comincia con il piede sbagliato, nel senso che al loro affondo con entrata del mediano in area di meta, stavolta difendiamo correttamente ma nessuno va in caccia del mediano, che si trova a poter correre liberamente a destra e sinistra in attesa di un compagno che si liberi, e alla fine riescono a segnare.

Le nostre risalite continuano ad essere poco efficaci, con i sostegni che, non sfruttando la profondità, danno vita a degli avanzamenti lenti che ci obbligano ad improvvisare qualcosa di eccessivamente forzato nella zona dei sette metri e alla fine succede che un nostro passaggio viene letto e intercettato dal difensore, che può involarsi indisturbato verso la marcatura del 2-0.

Proviamo finalmente a renderci pericolosi in attacco con un paio di buoni movimenti, ma loro sanno difendere e riescono in qualche modo a evitarci la marcatura. Sul finire del primo tempo subiamo anche il 3-0, con una bella giocata rapida fatta dai due centrali avversari.

Nel secondo tempo Treviso gioca molto più rilassata, spingendo meno e gestendo il tempo. Noi non facciamo il passo in più per accelerare, ma quasi ci rassegniamo alla sconfitta. Solo nel finale c’è un sussulto con la meta della bandiera segnata da Manu. Perdiamo la semifinale, cediamo la coppa, e ci dobbiamo accontentare della finalina per il terzo posto. Altra prestazione opaca, leggermente meglio per quel che riguarda il posizionamento in campo, ma assolutamente confusionaria e poco efficace per come abbiamo gestito il pallone.

Finale 3° posto: VRT – Leprotti

La finale per il terzo posto ci vede affrontare nuovamente i Leprotti, usciti sconfitti dalla loro semifinale. Sembra che adesso gli animi siano più calmi e possiamo approcciare la partita con il giusto atteggiamento. In realtà forse siamo anche troppo calmi, perché sul loro primo attacco, subiamo subito una meta ampiamente evitabile. Proviamo a gestire il gioco e creiamo anche delle buone possibilità, ma ci manca poi l’ultimo passettino, la finalizzazione, e ci perdiamo in sciocchezze volendo fare un passaggio in più o evitando di tuffarci. E quando sbagli, spesso subisci, e così, prima della fine del primo tempo subiamo anche la seconda meta, questa volta su movimento sballato della difesa che si apre e concede agli avversari una comoda marcatura.

Riprendiamo la seconda metà di partita con un buon spirito, e gli sforzi sono premiati con la meta di Valeria che conclude all’angolino un bel movimento dell’attacco che fa viaggiare il pallone su tutto il fronte di gioco esplorando l’intera larghezza del campo. Nemmeno il tempo di esultare, e di nuovo una pessima difesa concede la terza meta. Questa volta però riusciamo ad assorbire meglio il colpo e così, sfruttando l’abbrivio generato da una fase di cambi, Francesco si invola facendo slalom fra i difensori e arriva in meta concludendo con un tuffo decisamente rugbistico, che lascia anche qualche segno.

La partita finisce sul punteggio di 3-2 per gli avversari, ma beneficiando ancora una volta del bonus donne, si trasforma in 4-3 in nostro favore e quindi conquistiamo il terzo posto.

Si conclude così anche la seconda tappa, dove c’è di buono che abbiamo fatto vedere che siamo capaci di giocare ad un livello più alto. È evidente che non possiamo permetterci di innervosirci, io in primis, perché se non giochiamo sereni, di certo non riusciamo a mettere in pratica tutto quello che proviamo in settimana, ed è un grosso peccato visto che le cose le sappiamo fare.

Altra cosa fondamentale è che dobbiamo giocare di più assieme, essere più pronti a seguire il compagno, sia in fase offensiva, impegnando i difensori, occupando gli spazi, restando sempre a disposizione per un possibile passaggio, sia soprattutto in difesa, dove dobbiamo lavorare molto meglio: lasciare dei buchi così evidenti in mezzo al campo non è più accettabile, inseguire il mediano come se fossimo dei cani dietro un pallone non possiamo più permettercelo. Bisognerebbe comunicare e ascoltarsi di più fra di noi, e migliorare sui movimenti da fare coordinati con i compagni. Come diciamo sempre, meglio sbagliare tutti e 6 insieme piuttosto che fare la cosa “giusta” da soli.

Adesso c’è qualche settimana di tempo prima di partecipare alla prossima tappa di campionato all’Aquila. Cerchiamo di arrivare pronti per mostrare solamente il nostro lato migliore.

Terzo posto finale