Vittoria al Touch[ing] Dolomiti

Con il torneo “Touch[ing] Dolomiti” di Belluno, organizzato dai Dolomiti Touch, prende il via la decima stagione sportiva per il Verona Touch.

Quest’anno ci sono alcune importanti modifiche regolamentari che potrebbero avere un grande impatto sulla stagione: infatti, per poter provare a conquistare il titolo di campione di Italia, bisognerà mantenere una certa costanza di rendimento durante tutto l’anno e cercare di arrivare tra i primi otto posti del ranking nazionale. Il metodo migliore per conquistarsi una buona posizione in classifica è quindi partecipare a più tornei possibili, così, nonostante solo due allenamenti nelle gambe, decidiamo di iscriverci al torneo di apertura della stagione: partiamo alla volta di Belluno consci delle nostre possibilità, visto quanto mostrato alle finali di giugno, ma sapendo che fisicamente potremmo non essere al meglio.

Nonostante qualche ostacolo lungo la strada che frammenta la carovana veronese in gruppetti sparsi, riusciamo a raggiungere in tempo i campi da gioco. Distribuzione delle maglie, rapido riscaldamento, discorso motivazionale di coach Uto e sembra proprio che non ci sia stata nessuna pausa estiva: siamo pronti a scendere in campo, per affrontare proprio i padroni di casa.

Verona Touch – Dolomiti Touch (3-1)
I Dolomiti sono un’ottima squadra, con buone individualità ed un’eccellente organizzazione. Nella passata stagione avevano agguantato il sesto posto finale, dopo un’ottima annata nella quale avevano spesso ben figurato. Non è il miglior avversario contro cui esordire, ma non possiamo scegliere altrimenti.

Partiamo un po’ contratti, dovendo ritrovare gli automatismi nei movimenti, ma fortunatamente è la prima partita anche per i nostri avversari, e anche loro devono scrostarsi un po’ di ruggine di dosso. Verso la fine del primo tempo riusciamo a passare in vantaggio grazie ad una bella meta di Mattia, ben servito da Guido. All’inizio del secondo tempo è un’altra combinazione fra i nostri due centrali a permetterci di raddoppiare. Subiamo la loro meta su una banale incomprensione difensiva, ma a parte lo specifico errore, riusciamo a gestirci in maniera abbastanza efficace ed ordinata. Alla fine è ancora l’accoppiata Guido-Mattia a togliere le castagne dal fuoco e mettere la partita in ghiaccio, fissando il punteggio sul 3-1.

Uto è discretamente soddisfatto della prestazione, ma non manca di segnalarci gli ampi margini di miglioramento su cui lavorare.

Verona Touch – Scambi di Lingue (5-4)
La seconda partita ci vede sfidare gli Scambi di Lingue, squadra padovana contro cui abbiamo perso al drop-off alle ultime finali. Si tratta di una piccola rivincita, anche se l’importanza è un pò diversa.

Il loro avvio è migliore del nostro e subiamo subito la loro meta. Inoltre poco dopo Julius vede sprofondare il suo piede in una buca del terreno di gioco e l’incidente gli provoca una distorsione che lo obbliga a trascorrere gran parte del pomeriggio al pronto soccorso. Riusciamo a mantenere la calma e a gestire il gioco, e così Uto pareggia ben servito da Tabo. Una bella difesa ci permette di ripartire con decisione e, su un’azione che sembrava ormai destinata a chiudersi con un sesto tocco, la palla arriva a Valeria che, da link, si inventa un passaggio lungo verso l’interno che raggiunge il link opposto, ancora Tabo, che in tuffo riceve il pallone e segna. Prima dell’intervallo però i nostri avversari riescono a pareggiare. Rientriamo per il secondo tempo e Guido sale in cattedra: prima buca la difesa sfruttando la distrazione di un nostro avversario, poi serve ottimamente Valeria per la meta del 4-2. Gli Scambi sono tutt’altro che domi e si rifanno sotto, ma ci pensa Marcello ad alzare il ritmo e prendere in controtempo la difesa, servendo palla a Tabo per il 5-3. La loro pressione è efficace e subiamo il 5-4. Manca poco alla fine, Uto ci chiede di gestire il pallone, ma chi è in campo è in una specie di trance e continua a spingere e forzare anche i passaggi. Questo permette una loro rapida ripartenza, che per nostra fortuna è interrotta da Valeria. È l’ultimo atto di questa intensa sfida, che ci vede uscire vincitori per 5-4.

Nonostante la vittoria, Uto ci tiene a far notare come la gestione della gara da parte nostra sia stata pessima, soprattutto nelle ultime azioni dove pur essendo in vantaggio e in possesso di palla, abbiamo rischiato il patatrac volendo forzare alcune situazioni: essendo l’avvio di stagione, saper gestire i momenti della partita è di fondamentale importanza.

Verona Touch – Treviso Knights (4-3)
Nella terza partita affrontiamo i Treviso Knights, altra formazione ostica. La partita è un po’ più nervosa delle altre, con i nostri avversari che si trovano in più di un’occasione a contestare le decisioni arbitrali. Noi riusciamo invece a mantenere la calma, a fare il nostro e a sfruttare nel modo migliore Manuela, che riceve palloni in tutti i modi e alla fine segna 3 mete. La quarta meta è segnata da Marcello, ben servito da Enrica. Il risultato finale è 4-3 in nostro favore, anche se non è stata sicuramente la miglior performance di giornata.

Verona Touch – Mezzo e Mezzo (6-1)
Il quarto incontro ci vede affrontare i Mezzo e Mezzo. Beneficiamo di una pausa più lunga della loro e quando inizia la partita abbiamo molto più fiato dei nostri avversari. Andiamo in meta 6 volte, con 6 giocatori diversi, con 6 assistmen diversi, segno della varietà di movimenti che riusciamo a portare sul terreno di gioco. Il risultato finale è 6-1 in nostro favore.

Verona Touch – Dragoni (5-1)
Questo risultato, combinato con le altre sfide, fa sì che abbiamo vinto il torneo prima della nostra ultima partita, da disputare contro i Dragoni. Uto non dice subito alla squadra del risultato raggiunto per non farci rilassare mentalmente, e la scelta paga. Entriamo in campo determinati ad aggredire i nostri avversari e i risultati si vedono: confezioniamo forse una delle nostre mete più belle di sempre, risalendo il campo con delle frecce enormemente efficaci e aprendo poi il gioco al largo dopo uno scarico e un raddoppio, tutto fatto ad altissima velocità. Il risultato finale è 3-1 (registrato come 5-1 in virtù del bonus donne), mostrando un’insospettabile freschezza atletica per il periodo.

A fine giornata arriva anche la notizia che Julius non si è rotto nulla, quindi speriamo che i tempi di recupero siano brevi e il ritorno in campo sia rapido.

La vittoria ci issa temporaneamente in vetta alla classifica, e riusciamo anche a piazzare Manu in testa alla classifica delle marcatrici della stagione. A parte il risultato (era dal 2013 che non vincevamo un torneo!), è stata la prestazione complessiva che ha destato impressione: ottima la gestione delle partite da parte di Guido e Marcello, ma soprattutto una performance-monster da parte di Manu, Vale ed Enry, che giocano tutte le partite ad altissima intensità ed efficacia, sbagliando quasi nulla, ma soprattutto trasmettendo sempre senso di sicurezza ai compagni. Miglior avvio di stagione non potevamo immaginare.

Ripresa delle attività

Lunedì 9 settembre riprendono gli allenamenti del Verona Touch, in vista della stagione 2019-2020.

Come sempre gli allenamenti si svolgono presso il campo dei Lupos Rugby, in via Lugo a Palazzina (Verona).
L’allenamento del lunedì comincia alle 19, quello del mercoledì alle 18:30.
Primo appuntamento ufficiale della stagione il giorno 14 settembre, al torneo Touch(ing) a Belluno, organizzato dai Dolomiti.

Inoltre, lunedì 16 settembre e mercoledì 18 settembre, nell’ambito della Settimana dello Sport promossa dal comune di San Giovanni Lupatoto, si terranno allenamenti a porte aperte, accessibile a tutti (ragazze e ragazzi da 15 anni in su). Venite a provare il Touch, vi aspettiamo!

Finali Nazionali del Campionato Italiano di Touch – Stagione 2018/2019

Con le Finali Nazionali di Verona, si è conclusa la stagione 2018-2019 del Touch Italiano, una stagione da record per numero di squadre iscritte (ben 22, di cui 21 che hanno preso parte alle finali) e numero di tornei organizzati durante l’anno (addirittura 26). Il torneo delle Finali però ha un andamento tutto suo, perchè non c’è possibilità di recuperare agli errori: se perdi la partita, saluti il tabellone dei campioni e ci riprovi l’anno prossimo, mentre solo vincendo rimane la speranza della “gloria” o, almeno, di potersi giocare posizioni prestigiose.

Il Verona Touch, arrivato a disputare il suo nono campionato italiano, ha disputato un’annata dal basso profilo, partecipando a pochi tornei e presentandosi sempre con formazioni diverse, ma per come ci siamo allenati tutto l’anno e per la convinzione con cui siamo arrivati all’evento finale, sapevamo di poter essere la squadra outsider della stagione. Per questo appuntamento fondamentale, che tra l’altro giochiamo in casa, nel nuovissimo impianto del Verona Rugby, il Payanini Center, ci presentiamo al gran completo, dovendo addirittura arrivare alle convocazioni, visto che c’erano 18 giocatori disponibili, con un massimo ammissibile di 16.

Dopo una primavera fresca e piovosa, con tante partite giocate sotto l’acqua, per le finali il clima è rovente sin dalle prime ore della giornata. Allestiamo con consumata esperienza il campo base, attrezzato con rete da beach volley e piscina gonfiabile (a cui è assolutamente vietato l’accesso ai maggiori di 4 anni) e siamo pronti per il riscaldamento.

L’atmosfera è più seria del solito, siamo tutti abbastanza concentrati per l’inizio del torneo: Coach Uto assegna ruoli e accoppiamenti e ci avviamo verso il campo da gioco, pronti per la sfida contro le Vecchie Fiamme L’Aquila. Come prima partita non ci possiamo lamentare, dato che loro sono costretti a giocare con solo 2 donne, perciò possiamo beneficiare di un 2-0 di vantaggio in partenza. Questo ci fa affrontare la sfida con meno pressione, e possiamo prestare maggiore attenzione ai movimenti senza avere la fretta di segnare.

Dopo i primi momenti di studio, ci portiamo agevolmente sul 2-0 grazie alle due mete di Tabo (la seconda dopo un astuto intercetto su passaggio degli aquilani), subiamo un loro tentativo di ritorno, ma poi la meta del 3-1 di Gigi incanala definitivamente l’incontro. Alla fine il risultato sul campo è un 5-2, con le marcature finali di Tabo (tripletta per lui) e Guido, che si trasforma in 7-2 grazie al bonus. Il ghiaccio è rotto, ora si tratta di navigare fino al traguardo!

La seconda partita è sulla carta molto più difficile, perché a causa del nostro basso ranking di partenza, ci troviamo a sfidare una delle squadre più in forma della stagione, i Treviso Knights, che per una serie di risultati positivi di altre squadre, si trovano solo in sesta posizione del ranking nazionale, ma per quello che hanno fatto vedere in stagione, potrebbero tranquillamente ambire ad uno dei primi quattro posti.

L’avvio della partita ci vede un po’ contratti, mentre cerchiamo di studiare gli avversari e capire quale possa essere il giocatore da tenere maggiormente sotto controllo. Una piccola incomprensione difensiva fa sì che i nostri avversari passino in vantaggio, ma siamo lucidi e ben presenti in campo e riusciamo a pareggiare con una gran meta di Valeria ottimamente servita da Uto. Man mano che il tempo passa prendiamo coscienza che loro non stanno giocando al meglio e tutti quanti cominciamo a crederci veramente. Diventiamo estremamente efficaci in difesa, non concedendo mai facili palloni giocabili ed in attacco cominciamo a creare grossi problemi, finchè segniamo la meta del vantaggio grazie ad Enrica, ottimamente servita al largo da Tabo.

Prima della fine del tempo però subiamo il pareggio: inizialmente Mario viene penalizzato con un cambio forzato a causa dei ripetuti fuorigioco sulla linea di meta, entra Tabo a sostituirlo, che si vede fischiargli contro un fallo per hard touch ed è espulso a tempo. Rimaniamo in 5 a difendere la nostra area e a questo punto siamo costretti a soccombere alla loro pressione. Andiamo quindi al riposo sul 2-2. Durante l’intervallo ce lo diciamo: per come stiamo in campo, l’inerzia della partita è dalla nostra parte e dobbiamo chiudere l’incontro. Si riprende il gioco e dopo un paio di buoni attacchi non finalizzati, su un’azione da cambio, Manu porta palla guadagnando terreno, prende un ottimo tocco sul link avversario, tagliandolo fuori dalla difesa, Gigi è lesto ad alzare il pallone a Mattia, che con un tuffo non proprio plastico (per preservare la spalla…) segna la meta del 3-2. La partita è ancora lunga ma, forse complice anche il caldo, loro sono abbastanza lenti e prevedibili e non riescono a crearci grossi problemi. Quando abbiamo il pallone noi, molto furbescamente gestiamo le situazioni in modo da far passare più tempo possibile e così riusciamo a portare a casa un risultato che ad inizio giornata non era propriamente atteso.

Quando torniamo al nostro campo base, la soddisfazione è grande, perché ci rendiamo conto che a parte il risultato favorevole, abbiamo gestito la partita in maniera eccellente, senza perdere mai il controllo e senza cercare di strafare: prendendo coscienza di questo, chissà dove si può arrivare.

La terza partita, l’ottavo di finale, ci vede affrontare gli Scambi di Lingue, squadra rivelazione della stagione, essendosi iscritta per la prima volta al campionato italiano e avendo ottenuto risultati di prestigio in tutti i tornei a cui hanno partecipato. Sono giovani, veloci e tecnicamente capaci, ci attende un’altra partita tirata.

Per l’occasione giochiamo addirittura sul campo centrale, e c’è anche parecchio pubblico a guardarci. Forse l’orario non è dei migliori, perché il sole è proprio caldo e a picco sulle nostre teste, ma le finali sono così, si gioca sempre e comunque.

La formazione che scende in campo è quella ormai definita; si parte con il loro primo attacco che è subito uno schema che ci crea qualche difficoltà ma che riusciamo in qualche modo ad arginare.

Il loro primo tempo però è giocato benissimo: sono aggressivi in difesa e ci mettono grande pressione rendendoci difficili le risalite del campo, il loro gioco veloce è fatto da continui cambi di fronte di gioco e non è molto adatto a noi, che siamo invece un po’ lenti a muoverci per la larghezza del campo. La loro prima meta nasce proprio da un eccellente capovolgimento di fronte di gioco, quando grazie ad un pregevole passaggio dal centro all’ala, riescono a sfondare la nostra linea difensiva. Riusciamo a pareggiare, con una bella meta in tuffo di Guido, che gioca un velocissimo dump con Julius e forse avremmo segnato anche una seconda volta con Tabo, sempre in tuffo, ma una dubbia chiamata arbitrale trasforma la marcatura in tocco. Loro invece segnano una seconda volta, con un’azione fotocopia della prima meta e quasi fanno anche la terza allo stesso modo ma Enrica riesce a contenerli. Ci vuole poco per il 3-1 però, perché dopo un intercetto su passaggio di Gigi, arginato da un gran recupero di Mattia, sul proseguimento dell’azione la nostra difesa si imbambola e cede per la terza volta.

Arriva l’intervallo, e nonostante il risultato e l’andazzo della partita, siamo abbastanza determinati. Il risultato è a portata di mano, e possiamo farcela a raddrizzare l’incontro. Infatti, rientriamo in campo con palla a favore ed è ancora uno sgusciante Guido a segnare, stavolta assistito da coach Uto, che guida la rimonta in maniera magistrale. La marcatura rapida ci da energia e cominciamo ad essere noi quelli che corrono di più, iniziamo a sporcare le linee di passaggio e di corse e loro perdono lucidità. Una grande percussione di Marcello poi mette in moto le gambe di Mattia, che assorbe due difensori e riesce a scaricare la palla all’ala, dove Enrica ha un’ottima presa e riesce a segnare in tuffo la meta del pareggio. Non ci fermiamo qui e continuiamo ad attaccare: Uto dal mezzo spara una palla lunga verso Laura che riceve e segna, dal box partono i festeggiamenti, ma dopo un consulto fra gli arbitri, anche questa meta non è convalidata per in avanti. Non c’è più tempo per proseguire e la partita termina in parità, si va quindi al drop-off. Il coach sceglie il quintetto “giovane”, confidando nella gamba dei giocatori, perciò oltre a Valeria e Manu, partono Guido, Mattia e Tabo. La palla è loro, e con il loro attacco riescono subito a segnare. Non c’è alternativa, dobbiamo segnare subito anche noi: l’avanzamento non è dei migliori, poi arriviamo sui 5 metri e nonostante la giocata chiamata correttamente, una scivolata ne impedisce l’esecuzione efficace, così la nostra azione termina, la partita finisce e con lei anche le nostre (minime) possibilità di raggiungere una finale. Il pensiero delle due mete non concesse ed il gioco espresso nel secondo tempo generano qualche rimpianto, però i nostri avversari hanno giocato bene e una sconfitta al drop-off ha un valore diverso rispetto ad una sul campo (anche se rimane sempre una sconfitta!).

Molto più rilassati andiamo quindi a giocare la finale per il settimo posto, contro Roma. Rispetto a noi, loro sono in numero ridotto, probabilmente quindi sono più stanchi. Unito a questo, il calo di motivazione dato dalla finale per una posizione di rincalzo fa sì che la partita si avvii subito su un binario a noi favorevole e agevolmente ci portiamo sul 4 a 0. Il secondo tempo prosegue come il primo: attacchiamo ben organizzati e non dobbiamo nemmeno correre troppo (loro hanno chiaramente mollato) e la partita finisce 7 a 1, con le doppiette di Manuela e Guido e le mete di Julius, Tabo e Mattia.

Termina così la stagione 2018-2019, con un settimo posto finale che ci premia come squadra che scala più posizioni rispetto quella occupata in ranking (in classifica nazionale siamo quattordicesimi), segno che la squadra è competitiva, ma giochiamo meno rispetto agli altri. La stagione è stata caratterizzata in generale da buone performance, con gli acuti dei secondi posti ai tornei di Varese e Sesto San Giovanni. Siamo riusciti ad allargare la rosa di giocatori, grazie agli innesti di Manuela (vera MVP della stagione), Mattia, Erik e Guido e ai ritorni di Marcello e Nicola. Ci mancherebbe ancora qualche ragazza, per poter garantire il giusto ricambio a tutte le giocatrici ed evitare di spremere le inossidabili mamme-touchers della squadra Claudia, Laura e Valeria, ma questo è già un argomento per la nuova stagione. Ora è solo tempo di godersi un’estate di relax pensando al nuovo anno, sapendo da dove partiamo e decidendo a cosa puntare.

P.S.: alla fine il campionato lo hanno vinto di nuovo (quinta volta consecutiva) i Brianza Toucherz, che hanno battuto in una finale tiratissima (forse la più equilibrata degli ultimi anni) i Leprotti. Complimenti ai nuovi/vecchi campioni, che anche in questa stagione hanno lasciato agli altri solo le briciole, dimostrando sempre un livello di gioco altissimo, e cominciando a raccogliere successi anche all’estero.

Buon risultato per il Verona Touch alla Coppa Valdadige

Seconda uscita della stagione e altra bella figura per il Verona Touch, che questa volta gioca quasi in casa, partecipando alla Valdadige Cup, torneo organizzato dalla squadra di touch di Dolcè, giunto alla sua quinta edizione.

Per l’occasione ci presentiamo al gran completo, potendo schierare praticamente tutta la squadra, anche se, per problemi fisici venuti fuori proprio all’ultimo, Damiano e il Barba dovranno stare a riposo supportando i compagni in altro modo: chi come porta borracce (o succhi di frutta) e chi come addetto alle statistiche.

Piuttosto, va segnalato fra le nostra fila la presenza di due gradite ospiti: Giulia Colombo e Sveva Cereda. Infatti, dato che il torneo è limitato a sei squadre, le due ragazze non possono giocare con i loro club e si sono offerte di supportarci, data la nostra cronica mancanza di ragazze, tutte impegnate a sfornare le future generazioni di touchers (a proposito, un grande benvenuto a Lucia, seconda figlia di Valeria – ancora oggi nostra miglior realizzatrice con ben 66 mete all’attivo).

Avere le due ragazze in più ci permette di giocare con tre donne in campo e riuscire ad evitare per una volta la partenza ad handicap che molto spesso ci ha impedito di raggiungere dei traguardi che magari le prestazioni sul campo avrebbero giustificato, perciò coach Uto assegna posizioni e coppie di sostituiti, ci istruisce sugli obbiettivi di giornata e ci sprona a dare il massimo per approfittare della situazione favorevole.

Primo sfidante è il Modena Touch, e noi siamo pronti a scendere in campo. Campo che è in perfette condizioni, sia di fondo che di tracciatura. Non è perfetta invece la comunicazione iniziale, così al primo attacco dei nostri avversari, ci facciamo fregare lasciando scoperta la zona di azione dell’ala, e partiamo sotto di uno a zero senza nemmeno esserci resi conto di aver cominciato. Si cambia subito formazione, così chi è ha subito la meta può ragionare a mente fredda su cosa sia successo, e una volta di nuovo in campo si comincia a macinare gioco, con un buon ritmo. Pareggiamo con una meta di Claudia che riceve un bel passaggio lungo di Gigi, non sfruttiamo un paio di occasioni ghiotte per chiudere la partita, ma alla fine riusciamo a segnare altre due mete, con Tabboz e con Giulia, che si fa trovare liberissima dopo un’ottima corsa di coach Uto che attira tre difensori attorno a se prima di scaricare il pallone. Ma più che l’attacco, è magistrale il lavoro difensivo perché riusciamo ad annullare totalmente la loro arma migliore, ovvero il micidiale dump and split dei fratelli Golinelli, veri maestri del gioco sui 5 metri. Il risultato finale è un 5-1, che è gonfiato dalle due mete di vantaggio di cui beneficiavamo, ma è più che legittimato dalla prestazione mostrata sul campo.

Dopo una brevissima pausa affrontiamo la squadra più forte della giornata: si è iscritta infatti sotto l’ingannevole nome di Barbarians una selezione composta dai migliori giocatori italiani di touch, quasi tutti nazionali o comunque elementi di peso di importanti club italiani. Insomma, non la classica barbarians dove i giocatori si conoscono il giorno del torneo: questi sono venuti qui con l’idea di macinare gioco e provare a vincere la coppa. Affrontiamo i nostri rivali coscienti del loro valore, ma non rinunciando a giocarcela. Rispetto alla prima partita, i ritmi sono più alti, anche se per almeno una decina di minuti gli teniamo orgogliosamente testa e non riescono a segnare. Poi una loro meta seguita dal raddoppio dopo breve tempo ci taglia le gambe e le motivazioni e molliamo. Riusciamo a non affondare completamente, ma c’è il tempo sufficiente per subire un altro paio di segnature e chiudere la partita sul 4-0. Tutto sommato comunque per metà tempo abbiamo dato filo da torcere agli avversari che hanno dovuto impegnarsi per aver ragione.

Il terzo incontro ci vede giocare contro i Tocai, squadra molto giovane ma piena di entusiasmo e da non sottovalutare, perché può schierare un paio di giocatori guizzanti ed estrosi che possono sparigliare i giochi. Tra le loro fila gioca anche Jacopo Gersich, nostra vecchia conoscenza, che ha militato per 2 stagioni qui a Verona, prima di doversi trasferire all’estero per lavoro. Confidiamo non ci sia la meta dell’ex anche nel touch!

Approcciamo la partita in maniera convinta e al primo vero attacco, Mario è bravissimo a servire un ottimo pallone a Luca, che è ancora più bravo a tuffarsi in meta per aprire le marcature. Proseguiamo nel nostro lavoro ai fianchi dell’avversario e riusciamo a segnare di nuovo grazie ad un bellissimo gioco a tre fra Gigi, Giulia e Tabboz, che permette a quest’ultimo di arrivare da solo oltre la linea di meta. Il 3-0 è segnato da Gigi che riceve una bellissima palla di ritorno da parte di Chuck, che vedendosi chiuso dal difensore, fa la cosa meno scontata ma che in questo caso funziona benissimo, scaricando di nuovo al pallone all’interno. Chiudiamo il conto con un’altra meta di Tabboz, che con un bel cambio di passo brucia il difensore diretto e si invola in meta. Un’altra buona partita, contro un avversario che se avesse mantenuto la calma iniziale poteva essere anche più rognoso.

Arriviamo quindi alla sfida contro il Dolcè, una specie di derby, anche se in realtà l’atmosfera è quasi quella degli allenamenti serali. La partita ha un buon ritmo, forse loro corrono anche più di noi (la nostra età media si fa sentire). Per nostra fortuna, o bravura, le loro azioni tendono a convergere verso il centro, dove riusciamo a contenere abbastanza bene ed evitiamo di andare in affanno. Passiamo in vantaggio noi, portandoci sul 2-0, poi subiamo la loro meta, su uno dei rari errori di giornata, quindi chiudiamo la partita sul 3-1. Anche in questo caso beneficiamo del bonus, e viene registrato il 5-1. Da segnalare l’hard touch fischiato contro Mario, fermo sulla linea di meta, che si vede arrivare addosso l’attaccante avversario, che gli sbatte contro il petto nel tentativo di andare a segnare, con l’arbitro ad assegnare una punizione per  gioco duro del nostro difensore: uno dei falli più strani che io ricordi.

L’ultima partita di giornata ci vede affrontare i Dolomiti, squadra sulla carta un po’ più forte di noi, ma non inarrestabile. Possiamo provarci. Purtroppo però ne viene fuori una delle partite più brutte che io ricordi, con poco ritmo da parte di entrambi e parecchi errori banali anche in fase di fondamentali di gioco. Il risultato resta sullo 0-0 per praticamente tutta la partita. Ci incaponiamo a voler sfondare in mezzo, quando forse allargando il raggio di azione verso la zona dei link potremmo trovare vita più facile. Anche il loro gioco di attacco non è molto efficace, e anche se sembriamo più in affanno noi, riusciamo a contenere tutte le loro sfuriate, fino all’ultimissima palla della partita, con la sirena di fine gioco già suonata e quinto tocco già giocato: l’ultima speranza a cui si aggrappano è il passaggio lungo all’ala, che è brava a ricevere e schiacciare in meta per la segnatura della vittoria (per loro) e della beffa (per noi). Questo risultato ci relega al terzo posto e forse ci lascia anche un po’ di rammarico, perché se avessimo provato a usare un po’ più di testa invece che solo polmoni nell’ultima partita, forse potevamo risolverla prima noi e potevamo arrivare a giocarci una finale dopo tanto tempo.

Tutto sommato non possiamo però lamentarci: togliendo le mete subite contro la fortissima Barbarians (poi vincitrice del torneo), abbiamo concesso solo 3 mete e ne abbiamo segnate 10: se l’attacco può essere migliorato, per la difesa non ci possiamo assolutamente lamentare, anche perché se è vero quello che diceva quel famoso allenatore, che gli attacchi fanno vendere i biglietti ma le difese fanno vincere i campionati, non è un brutto punto di partenza. Probabilmente il campionato non lo vinceremo, ma ci potremmo togliere delle belle soddisfazioni.

Per le prestazioni dei singoli, anche se tutti hanno giocato molto bene, è da menzionare assolutamente la prova di Chuck, che riscatta pienamente le sbavature avute a Lecco, e si dimostra reattivo e concentrato in ogni momento. Ottima anche la prova di Sveva, che dopo un attimo di sbandamento dovuto al fisiologico bisogno di capire il nostro modo di giocare, non sbaglia più nulla e si fa trovare sempre in posizione e pronta. Anzi, sbagliamo a non servirla a sufficienza. Sempre concreta la prova del presidentissimo, che zitta zitta, tra una poppata e l’altra, continua a inanellare presenze e segnature. Eccezionale il contributo di Giulia, che ha veramente una marcia in più rispetto a tutti noi e lo si è visto soprattutto in difesa, dove addirittura Gigi va a chiederle di abbassare il ritmo perché gli altri non riescono a starle dietro. Infine, anche se non lo scrivo mai, bisogna segnalare le prove di coach Utacchione, sempre concreto, lucido ed efficace anche se non al top di forma e la prova magistrale di Mario, sornione e indolente come un gatto acciambellato sul divano fino al momento del fischio iniziale, e poi implacabile cane da caccia quando c’è da attaccarsi agli stinchi degli attaccanti avversari.

Cronaca del Torneo Lecco&Tocco

Ottimo esordio stagionale per il Verona Touch, che alla prima edizione del Lecco&Tocco, torneo organizzato dalla giovanissima squadra del Lecco Touch, non sfigura assolutamente pur affrontando il torneo con una rosa ridotta e dovendo giocare contro squadre ben più blasonate.

Il torneo ha visto la partecipazione di 6 squadre e oltre al Verona Touch erano presenti i pluricampioni italiani Brianza Toucherz, i Leprotti Torino, i Dragoni Milano, gli Iron Touch e i padroni di casa del Lecco: torneo con pochi partecipanti, dunque girone all’italiana con finale prevista tra le prime due squadre della classifica.

Il Verona Touch si è presentato all’appuntamento con soli 9 giocatori, potendo schierare solo 2 ragazze, Enrica (da capire se in versione Enry o Caterina) e l’inossidabile presidente Claudia (che tra una poppata alla baby Anna, una corsa dietro al baby Leo e un’occhiata di controllo al borsone del marito-coach Uto è riuscita anche a preparare delle vettovaglie per la squadra). Questo significa partenza ad handicap, con un passivo di 2 mete nel caso si giochi contro squadre che schierano le 3 donne in campo.

Tra gli uomini, oltre ai veterani Damiano e Uto, bisogna valutare le condizioni di uno zoppicante Gigi, che non è ancora riuscito a fare un allenamento serio dall’inizio di settembre. Le altre armi a disposizione sono lo scattante Tabboz, carico come una molla, il Barba, anche lui sofferente ad un piede, l’affamato Chuck (nel senso che avendo saltato il pranzo si è dedicato a cibarsi di qualunque cosa capitasse a tiro) e l’incosciente Julius (nel senso che forse ha iniziato a rendersi conto in che follia si è lanciato).

Le opzioni con cui scendere in campo non sono tantissime, e Uto decide per una formazione più aggressiva: piazza Julius in mezzo al campo in coppia con Dami, con la coppia di sostituti composta da Uto e Tabboz, Gigi viene schierato link fisso, con a fianco Claudia ad ala perpetua e sull’altro lato ci sono Chuck ed Enry a coprire gli ultimi due spot, con il Barba che quando entra prende il posto di Chuck, spostando Enry a link.

La prima sfida contro i brianzoli è proibitiva, conoscendo il valore dei nostri avversari, e infatti il loro primo attacco si conclude con una meta. Ribattiamo noi e sul nostro primo attacco pareggiamo. Non basta, perché al nuovo start, il loro attacco è infallibile e se cerchiamo di difendere nel mezzo, la loro capacità di aprire al largo permette sempre di trovare una soluzione vincente e così siamo 2-1. Forse però loro non sono ancora a pieno regime e riusciamo subito a pareggiare nuovamente i conti. Aumenta il ritmo della gara, ci sono continui scarichi e alternative di gioco, ma reggiamo bene in difesa. Subiamo la terza meta e poi la quarta in fotocopia, sempre con dei meravigliosi passaggi lunghi in direzione delle ali che noi non riusciamo e non possiamo a difendere, impegnati come siamo a bloccargli tutte le opzioni semplici in centro. Riusciamo a portarci sul 4-3 anche se poi il loro gioco di attacco è molto efficace. Alla fine sul campo la partita si conclude 6-4, con il rimpianto di una meta non segnata da Chuck che sbaglia la valutazione delle righe e “schiaccia” oltre la linea di fondo. Il risultato per le statistiche è 8-4 in virtù del bonus, ma usciamo dal terreno di gioco soddisfatti e anche un po’ sorpresi dalla performance offerta.

La seconda sfida ci vede affrontare gli Iron Touch, squadra da poco nata dalla fusione di giocatori Tucanò e Pappatouch. Per questo incontro c’è una parità di donne in campo e forse questo ci rilassa mentalmente, perché corriamo ad una velocità che è la metà di quella tenuta nella prima partita. Oltre a questo siamo spesso fuori posizione, non siamo mai schierati sulla profondità e in attacco siamo lenti e prevedibili. Una brutta performance insomma. Andiamo sotto 2-0, abbiamo il carattere e la forza di pareggiare, poi su una situazione in attacco favorevole per noi, ci facciamo intercettare un brutto passaggio e il nostro avversario si invola da solo verso la meta per il 3-2. La nostra reazione è caotica ma fortunatamente efficace perché su uno degli ultimi attacchi a disposizione riusciamo a pareggiare e la partita si conclude così. Quale sia il vero volto del Verona non è ancora chiaro.

Dopo un discorso motivazionale da parte del coach, affrontiamo la terza partita contro i Leprotti con un po’ di cattiveria in più. Sembra che ci adeguiamo al tipo di gioco degli avversari: se loro corrono, anche noi aumentiamo la velocità, se gli altri trotterellano, immediatamente ci adagiamo e non riusciamo a imporre il nostro gioco. Fortunatamente coi Leprotti siamo in versione “da carica” e riusciamo brillantemente a portarci sul 2-0. Loro sono molto bravi a chiudere le nostre linee di corsa e non riusciamo a segnare altre mete. Purtroppo sul finire della partita sono loro a riuscire a segnare e, con le due mete di bonus, il risultato si chiude sul 3-2. Una sconfitta che, per quanto dimostrato sul campo, è forse un po’ eccessiva.

La quarta partita ci vede sfidare i Dragoni Milano, squadra sempre ostica perché capace con un ottimo gioco di squadra di attuare delle difese molto efficaci. Anche in questo caso riusciamo a portarci in vantaggio, ma forse, anche a causa di un po’ di stanchezza, non riusciamo a segnare altre mete, anzi loro sono molto bravi a pareggiare sfruttando un mismatch e chiudendo la partita con un 3-1 finale grazie al solito bonus-donne. Tutto sommato però abbiamo fatto il nostro anche in questa sfida. Da segnalare in questo incontro un magistrale intercetto da parte del Barba all’altezza dei nostri 5 metri, con successivo scatto verso la meta e infinita sequenza di invocazioni di santi (non si è capito se per devozione o altro…).

Ultima partita di giornata è contro i padroni di casa del Lecco, che credo disputino il loro terzo torneo in assoluto e rispetto la prima volta in cui li abbiamo incontrati sono già migliorati tantissimo. Un avvio prudente da parte nostra, per testare la loro e la nostra tenuta e poi cominciamo a provare ad attaccare: i movimenti riescono a bene e riusciamo a segnare in tutto 5 mete sfruttando diverse giocate. Un buon segnale in termini di tenuta atletica e mentale.

Alla fine chiudiamo al quarto posto, a pari punti con gli Iron Touch, ma con una migliore differenza mete. Ci portiamo a casa anche il premio Touch Spirit e una bella bottigliona di birra artigianale da testare al prossimo allenamento. Ma soprattutto la consapevolezza che, anche se numericamente limitati, possiamo tirar fuori delle buone prestazioni se ognuno si impegna nel lavorare per la squadra.

Per quanto riguarda i singoli, da segnalare l’ottima performance di Enry, che pur cambiando continuamente posizione, mantiene la concentrazione per tutta la giornata e si fa sempre trovare presente in difesa e a supporto in attacco. Un paio di ottime chiusure sulla linea sono proprio da manuale della difesa. Anche il Barba offre la solita prestazione consistente, e seppur limitato fisicamente da un piede dolorante, non lascia mai campo aperto agli avversari. Nel complesso, molto bravo anche Julius, che viene buttato nel mezzo del campo a dover gestire situazioni complesse: anche se a volte va un po’ in difficoltà, cerca di arrangiarsi più che può e riesce a portare a casa una discreta prestazione.

Testi by Gigi
Foto by Luca Tantimonico